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Stop ai ‘trenini’ di case e al muro di confine
Notizia pubblicata il 18 maggio 2010
Categoria notizia : Fatti Curiosi
Roberto Riccio, presidente dell’ordine degli architetti di Rimini, ha analizzato il tema dell’edilizia a nome della Consulta delle professioni tecniche (architetti, agronomi, ingegneri, geologi, periti e geometri).
Ha detto basta ai così chiamati ‘trenini’, cioè la realizzazione di edifici unifamiliari collegati da portici che in poco tempo si possono trasformare in plurifamiliari grazie a future modificazioni di piani urbanistici o eventuali condoni.
Ricci ha dichiarato: “Le questioni sollevate sulla stampa sono principalmente due: i cosiddetti ‘trenini’ in zona agricola e le opere di demolizione e ricostruzione. Che con una interpretazione da parte del dirigente dello Sporello edilizia del Comune, vengono sottoposte alla nuova normativa con il serio rischio di immobilizzazione di tutto il comparto legato alla riqualificazione edilizia”.
Riferendosi ai ‘trenini’ ha sottolineato come la Consulta non ha mai approvato questa pratica che ha proliferato grazie all’approvazione dei progetti da parte degli uffici comunali competenti.
Per quanto riguarda il mantenimento del pericoloso muro di confine in caso di demolizione e ricostruzione dell’edificio, Ricci ha parlato di ‘farsa’ dichiarando: “Molto spesso gli interventi prevedevano la realizzazione di autorimesse interrate al disotto di tali muri, mantenuti sospesi sopra le maestranze al lavoro con complesse puntellature metalliche. Una pratica inopportuna per la quale più volte è stato da noi sollevato il problema con i dirigenti comunali, senza trovare ascolto”.
La Consulta ha voluto ricordare che i problemi sono tanti, la possobilità di confronto reale con l’amministrazione è quasi inesistente, i Piani Particolareggiati necessitano di tempi lunghissimi per essere approvati mentre la burocrazia e oneri sono all’eccesso.