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Il progetto di Vallugola sarà la fine del parco

Notizia pubblicata il 10 agosto 2009



Categoria notizia : Fatti Curiosi


«ORA che il progetto sull’ampliamento del porto della Vallugola, cuore del parco del San Bartolo, è divenuto di dominio pubblico le nostre inziali preoccupazioni si sono materializzate ben oltre le peggiori previsioni — scrivono le associazioni ambientaliste Federazione pro natura, Italia nostra, Lupus in fabula, Wwf, Legambiente e Lipu —.

E’ un’opera del tutto fuori proporzione rispetto alla limitatezza dei luoghi con uno snaturamento completo e definitivo dell’intera area. Il progetto prevede un allineamento di banchine che potranno ospitare fino a 239 yacht dalle dimensioni superiori ai trenta metri, fino a quelli di otto metri. Prevede, inoltre, un abbassamento dei fondali, attualmente di pochi metri, per renderli idonei ad ospitare barche di queste proporzioni e soprattutto barche a vela. Ovviamente un porto così dimensionato, comporta la costruzione di una gigantesca massicciata a protezione delle banchine di ancoraggio e un devastante, quanto improponibile sistema di viabilità a terra.

La strada, a doppia corsia per tutta la lunghezza del porto, prevede nel lato monte un parcheggio lungo tutta la sua lunghezza che inciderà sui già instabili versanti della falesia; al termine, dopo una rotatoria e altri parcheggi, si connetterà ad un percorso pedonale e carraio, più o meno con le stesse dimensioni, fino a Gabicce. Oltre alla strada il progetto prevede altre opere quali magazzini, uffici, foresterie e quant’altro un porto di queste dimensioni potrà richiedere».

«INQUIETANTI potrebbero essere le ripercussioni sulle fragili falesie e i tratti di spiaggia a Sud e a Nord nonché sulla stessa spiaggia di Gabicce — continuano le associazioni ambientaliste —. L’equilibrio potrebbe alterarsi determinando fenomeni erosivi ben più gravi di quanto al momento presenti. L’opera farà scempio non solo del valore naturalistico dell’intera costa, che da Gabicce giunge a Vallugola, ma mortificherà il valore storico e paesaggistico della stessa baia. Verrà annientata tutta la fascia di spiaggia ciottolosa con la sua unica flora e fauna che caratterizza e valorizza scientificamente e biologicamente l’intero tratto costiero del parco e che è stata motivo della sua istituzione in area naturalmente protetta. Qualora la realizzazione di questo progetto dovesse andare avanti, la Regione dovrebbe rivedere gli interi confini del parco del San Bartolo e la validità nella sua interezza. Difficile sostenere, infatti, che l’area mantenga i requisiti minimi per conservare il suo status di parco regionale. Se ciò accadesse, sarebbe la prima volta in Italia che un parco viene cancellato per perdita dei suoi requisiti istitutivi. Riteniamo che un intervento così devastante — concludono — sia da contrastare da tutte le forze culturali, ambientalistiche e politiche che hanno a cuore la salvaguardia delle risorse ambientali e territoriali».
foto by http://www.flickr.com/photos/nicobilou/