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Questura oppure Palas?
Notizia pubblicata il 04 giugno 2010
Categoria notizia : Fatti Curiosi
E’ una lunga storia quella della questura, complicata e sofferta. La nuova struttura pronta dal 2003 è ancora inutilizzata ed ora spuntano proposte per realizzare un’altra questura.
Gioenzo Renzi (Pdl) ha definito questa proposta “una pazzia” e annuncia che scriverà al sottosegretario agli Interni Alfredo Mantovano, a che si adoperi perché tra proprietà e ministero si trovi al più presto una soluzione per utilizzare la struttura già costruita in Via Roma.
Valenti Costruzioni Immobiliari ha proposto una questura ‘low cost’ in risposta al nuovo pre-bando varato dal ministero dell’Interno l’anno scorso, in zona nuova fiera. Il terreno, di proprietà di Rimini Fiera, è di 37mila metri quadri e ha 17.500 mq edificabili.
Il sindaco Alberto Ravaioli ha discusso del ‘terzo supplemento all’accordo’ per il nuovo Palas, in quinta commissione consiliare (Bilancio) ed è stato appurato che servono 18 milioni in più, per ultimare il progetto. Rimini Fiera ha messo in vendita anche un altro terreno (residenziale) di 9.000 mq e visto che il mercato immobiliare è in condizioni più difficili rispetto a tre anni fa, mancano quasi 3 milioni di euro sulla previsione iniziale di proventi dalla vendita dei due terreni.
La parola “questura” non è stata menzionata, ma Cagnoni ha parlato di un progetto di interesse pubblico per il terreno in zona nuova fiera. Che si tratta della questura, lo confermano in via ufficiosa anche esponenti di maggioranza.
Ma non mancano solo 18 milioni, si aggiungono 9,4 milioni dalla parte finanziaria e altri 6,5 milioni di maggiori compensi per la ditta appaltatrice.
Il Comune, Provincia e Camera di Commercio, tre anni fa, hanno contratto un prestito di 32 milioni con Unicredit (che oggi sono saliti a 35) e non riuscirà a restituirli per il 30 giugno come stabilito in precedenza. Visto che la collocazione in borsa delle azioni fieristiche riminesi non ha dato i risultati sperati è stato necessario aprire un mutuo vero e proprio a nuove condizioni. L’Unicredit ha proposto condizioni diverse con uno spread dallo 0,9% al 2,1% portando la cifra a ben 46 milioni di euro. Cagnoni ha dichiarato: “Non è vero che mancano 18milioni di euro. Il totale è 101 milioni. Sui terreni, sono cambiate le condizioni di mercato. Sempre per ragioni di mercato, la dismissione di parte delle azioni non è stata fatta, e ora abbiamo dovuto accendere un mutuo. Ma la realizzazione di tutto il palas è a debito, interna al sistema Rimini, senza interventi prioritari dello Stato e di altri enti pubblici, come altrove per strutture nostre competitrici”.