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Il Senato dà l’ultimo via libera ai secessionisti

Notizia pubblicata il 30 luglio 2009



Categoria notizia : Fatti Curiosi


SI TORNA in Romagna. Finalmente. Oggi i sette Comuni dell’alta Valmarecchia Casteldelci, Pennabilli, Sant’Agata Feltria, Maiolo, Novafeltria, Talamello e San Leo, possono dichiararsi a tutti gli effetti ‘romagnoli’

Dopo ben quattro anni esatti. Il 29 luglio 2005, a Sant’Agata Feltria, i cittadini si erano ritrovati nella Sala delle scuderie per discutere della possibile istituzione del refendum popolare secessionista. E il caso ha voluto che il 29 luglio 2009 il Senato, in commissione affari costituzionali, abbia deliberato con voto unanime e in sede deliberante al passaggio regionale.
LA STORIA secessionista è iniziata nel lontano dicembre 2006, quando gli oltre 19mila cittadini erano stati chiamati alle urne per votare al passaggio. Un plebiscito il risultato dell’84 per cento per chi aveva scelto di lasciare le Marche per Rimini. Da qui sono l’iter è andato avanti per altri tre anni. Fino all’approdo della discussione della legge (sottoscritta dai parlamentari Sergio Pizzolante e Gianluca Pini) alla Camera lo scorso 6 maggio. Qui l’ennesimo risultato positivo: il voto unanime e favorevole di tutti gli schieramenti politici.

La ‘battaglia’ contro l’iter burocratico non è però finita qui. C’è stato il successivo passaggio al Senato che ieri pomeriggio ha espresso parere positivo. Ora per i sette Comuni dell’alta Valmarecchia la strada è meno tortuosa, ma ancora non ne si vede la discesa. Nei prossimi giorni ci sarà la pubblicazione della legge sulla Gazzetta Ufficiale e dal giorno successivo la Valmarecchia verrà riconosciuta come un’unica entità sotto Rimini.

Tutti e sette i primi cittadini sono entusiasti del risultato ottenuto specificando però che «la battaglia è appena iniziata. Usciamo da un limbo che durava da troppo tempo, ma ora dobbiamo rimboccarci le maniche per ricontrattare i rapporti con tutte le istituzioni». Il commissario esterno, che arriverà in vallata entro 30 giorni dalla pubblicazione della legge sulla Gazzetta (nominato dal Ministero degli Interni e dalla Provincia di Rimini), dovrà curare in ogni minimo aspetto atti e affari amministrativi del passaggio. Una prima elencazione dei problemi i sette Comuni l’hanno già preparata insieme alle due Province, al comitato del Sì e alla Regione Emilia Romagna, dopo due settimane di duro lavoro.

Tra le priorità, si dovrà controllare bene la differenza tra le stesse norme regionali, in decine di settori. Incerta ancora la questione dei mutui. Nessuno sa ancora a chi spetti poi il pagamento futuro delle rate rimaste da pagare dalla provincia di Pesaro Urbino. La legge non ne parla, ma gli enti troveranno una soluzione nel più breve tempo possibile.

INTANTO tutti i sindaci, il comitato del Sì, la regione Emilia Romagna e le due Province, si ritroveranno lunedì prossimo a Rimini per un primo incontro tecnico.
«Analizzeremo subito quali differenze ci siano tra le normative emiliano-romagnole e marchigiane. In questa fase delicata dovremo essere ancora più vicini ai nostri cittadini e alle imprese. Inizia a delinearsi una fase davvero complicata che prevede un’alta responsabilità da parte di tutti» concludono i sindaci.

foto by http://www.flickr.com/photos/ltangelini/