Ravenna Allarme a Punta Marina Terme. Alta marea, bagni sott’acqua.L’Adriatico si spinge fino alle prime file di ombrelloni
Notizia pubblicata il 08 giugno 2009
Categoria notizia : Turismo
L’ADRIATICO quest’anno non dà tregua alle strutture balneari e alle aree urbanizzate più vicine alla linea di costa. Dopo due serie di violente mareggiate sostenute da vento forte, una delle quali proprio a ridosso dell’apertura della stagione turistica, ora i timori sono alimentati dal livello del mare.
Da almeno tre giorni le alte maree stanno mettendo in seria difficoltà i lidi ravennati. Malgrado gli interventi di ripascimento realizzati d’urgenza sia lungo la costa ravennate sia nella fascia che va da Milano Marittima a Tagliata, l’Adriatico spinto dalle fasi lunari arriva a sommergere le fascia balneabile e le prime file attrezzate di ombrelloni.
Fortunatamente il fenomeno non è accompagnato, come nei mesi scorsi, da vento forte. Altrimenti ci sarebbero seri rischi per l’attività dei bagni. A lanciare l’allarme è Luca Rosetti, titolare di uno stabilimento balneare a Punta Marina Terme. «Siamo preoccupati — afferma Rosetti — perchè l’alta marea di sabato sera e dei giorni scorsi, anche in diverse zone di Punta Marina, si è spinta fino alla terza o quarta fila, pur in assenza di vento proveniente dal mare».
La preoccupazione è accresciuta dal fatto che il comparto turistico, come il resto delle attività produttive, si trova a ‘nuotare’ in una fase di recessione economica, di cui non si può ancora prevedere la durata e l’entità delle sue ricadute in termini economici. A dire il vero le presenze registrate nel ponte del 2 giugno, pur guastato dal cattivo tempo, inducono a ritenere che il turismo, almeno in Romagna, potrebbe subire meno gli effetti della crisi. Tuttavia la preoccupazione è giustificata e legittima. Per questo motivo Rosetti rivolge un invito agli enti locali e alle associazioni di categoria.
«OCCORRE accelerare i tempi di conclusione dei progetti riguardanti i consistenti ripascimenti di sabbia in tutte le zone in sofferenza, al fine di poterci mettere in condizione di poter disporre di una superficie di spiaggia minima e garantita, per fornire ai turisti il miglior servizio possibile. Chiedo anche — aggiunge il gestore dello stabilimento — di valutare la possibilità di riconsiderare le altezze delle scogliere soffolte a mare per il completamento della difesa dell’arenile».
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