
L’Uomo ragno e la crisi dei quarant’anni
Notizia pubblicata il 13 aprile 2010
Categoria notizia : Fatti Curiosi
L’Uomo ragno e la crisi dei quarant’anni. L’ANNIVERSARIO Il 30 aprile del 1970 usciva il primo periodico che raccontava in italiano del fotografo paladino di Stan Lee.. La Marvel celebra gli otto lustri del supereroe in Italia. Ma l’almanacco rischia di sparire
Fu lui, nel 1970, il primo a rappresentare, agli occhi dei lettori italiani, quella nuova immagine di supereroe pieno di umanissime grane che già da tempo caratterizzava l’imma ginario dei comics a stelle e strisce. Sorpassò a destra i “Fantastici quattro”, che già dal 1961 avevano inaugurato in America la serie delle immortali icone Marvel, e si guadagnò il primato. L’Uomo ragno, per gli italiani, venne prima di tutti gli altri: il 30 aprile del 1970 uscì nelle edicole italiane il primo numero del quattordicinale L’Uo mo Ragno. Lo pubblicava l’Editoriale Corno, la casa editrice milanese fondata dieci anni prima da Luciano Secchi, noto nell’ambiente come Max
Bunker, autore di Alan Ford.
L’album era di appena quarantotto pagine, solo per metà a colori, tenute assieme da una spillatura centrale. Le storie - che duravano circa venti o ventidue tavole - riprendevano con otto anni di ritardo quelle che erano iniziate ad apparire nel 1962 oltreoceano con la firma della squadra di Stan Lee. Con non poche licenze: l’editore rimaneggiava le storie tagliando i personaggi e limando le traduzioni. Ma ogni raffronto con l’originale
era all’epoca impossibile, perciò il successo fu clamoroso. E continuò per almeno un decennio, fino al 1981 per l’esattezza, quando la Corno chiuse la testata facendola confluire, assieme ad altre, nel tascabile Il settimanale dell'Uomo Ragno.
Nel 1984, poi, la Corno capitolò definitivamente e solo nel 1987 la Star Comics di Perugia riprese la pubblicazione degli albi Marvel, partendo proprio dall’Uomo Ragno. Dal 1994 è Marvel Italia, oggi divisione della modenese Panini Comics, a griffare la pubblicazione, che con il numero di aprile festeggia i quaran t’anni italiani del supereroe. Il numero 531 del periodico, quello ora in edicola, è di ben 96 pagine e contiene una vera e
propria graphic novel scritta da Dan Slott e disegnata da John Romita Junior e Klaus Janson.
Spiderman resta un eroe, certo, ma i suoi contorni umani continuano ad essere il contraltare delle sue prodezza soprannaturali. Così, mentre negli Stati Uniti il numero in distribuzione di Amazing Spider-man racconta di
un Peter Parker (alter ego dell’Uomo Ragno) licenziato dal Daily Bugle (per cui lavora da sempre come fotografo free-lance) per effetto della crisi, in Italia i social network si affannano nel diffondere la petizione che scongiura la chiusura di Spiderman collection, la serie che dà l’occasione ai nuovi lettori di conoscere le storie “classiche” di quell’eroe metà uomo e metà ragno.
Insomma, come per tutti anche per l’Uomo ragno i quarant’anni sono un’età critica, non una meta come le altre. Ma restano comunque un traguardo, e pertanto bisogna festeggiare: "Quarant’anni dopo - scrive il direttore
editoriale Marvel Marco Marcello Lupoi nel numero celebrativo - l’Uomo Ragno è ancora qui. A ricordarci che è possibile nascere topo di biblioteca occhialuto, e diventare un eroe, che è possibile essere snobbato da
tutti ma poi trovare il più grande degli amori (e poi perderlo, ma è la vita), che è possibile affrontare minacce apparentemente insormontabili, e trionfare contro ogni probabilità, che è possibile avverare i sogni. Che niente
è impossibile"