Il concerto. Tre volte Allevi, il filosofo del piano
Notizia pubblicata il 04 marzo 2008
Categoria notizia : Spettacoli
COME SI SPIEGA un fenomeno mediatico e di costume come quello di Giovanni Allevi? Come si spiega che una musica "colta", molto intimista, minimal-chic conquisti il grande pubblico? Di solito avviene esattamente il contrario : la qualità rimane nella nicchia. E invece nel caso di questo giovane pianista-compositore marchigiano, ci troviamo probabilmente di fronte all'eccezione che conferma la regola.
OVVIAMENTE nel segno del "tutto esaurito" anche i tre concerti che Allevi tiene da stasera a giovedì (alle 21) al Teatro delle Celebrazioni di Bologna. Si tratta dell' "Allevilive Tour 2008" che prende il nome da Allevilive, l'ultimo album uscito l'ottobre scorso, un doppio disco dal vivo che racchiude l' inedito Aria e 26 composizioni tratte dai quattro album di Allevi per pianoforte solo (13 Dita pubblicato nel 1997, Composizioni del 2003, No Concept del 2005 e Joy pubblicato nel 2006). A fine novembre 2007, inoltre, é uscito Joy Tour 2007, il primo dvd di Giovanni Allevi, registrato il 26 agosto durante il concerto allo Sferisterio di Macerata.
Con Allevilive (60mila copie vendute), Joy (110mila) e No Concept (70mila) Allevi é presente nella classifica Fimi/Nielsen dei dischi più venduti in Italia rispettivamente al 53, al 44 e al 57esimo posto. Cifre che da sole sottolineano le dimensioni di un successo stratosferico e che fanno ben sperare anche sui gusti musicali del pubblico italiano.
DIPLOMATO in pianoforte con il massimo dei voti al Conservatorio "F. Morlacchi" di Perugia e in composizione con il massimo dei voti al Conservatorio "G. Verdi" di Milano e laureato con lode in Filosofia con la tesi "Il vuoto nella fisica contemporanea", Allevi rielabora la tradizione classica europea aprendola alle nuove tendenze pop e contemporanee. La sua musica vuole essere specchio di questa società multiforme e differenziata e, al tempo stesso, vuole dare voce alla pericolosa solitudine di chi crea. Il pianoforte diviene il suo mezzo espressivo privilegiato («più vicino all'anima, all'emozione, all'adrenalina»).
IL SUO VIAGGIO musicale deve molto alla sua formazione filosofica: seduto al pianoforte, Allevi si estranea dalla realtà entrando in un mondo parallelo dove le note diventano l'espressione primaria. Non a caso, ben prima di laurearsi in Filosofia, aveva seguito i corsi di "Bio-musica e musicoterapia" tenuti dal professor Mario Corradini: forse proprio in quell'occasione il musicista ha studiato e approfondito il concetto di una musica che permette più di ogni altra cosa di evocare sensazioni e ricordi, rendendoli quasi tangibili anche agli occhi del pubblico e degli ascoltatori. E da stasera, a Bologna, le sue emozioni saranno ancora di scena.r. s. Â
(photo by http://www.flickr.com/photos/ziowoody)