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Prof un po' speciali Acori, Ticchi e Bertolucci al Valturio

Notizia pubblicata il 13 marzo 2008



Categoria notizia : Cultura


DUE ALLENATORI che 'operano' nella nostra città  â€“ Leo Acori, mister della Rimini Calcio, e Giampiero Ticchi, coach dei Crabs nel campionato di basket Legadue –, più un personaggio a tutto tondo come Paolo Bertolucci, uno dei moschettieri azzurri che nel '76 conquistarono la coppa Davis, ct della stessa nazionale e ora commentatore tv su Sky.

Sono stati loro gli ospiti di 'Ragionare sulla squadra', il secondo di una serie di incontri previsti per 'Lo sport tra i banchi', l'iniziativa che mira ad avvicinare i protagonisti dello sport agli studenti. Ieri l'appuntamento ha coinvolto l'Itc Valturio, con più di un centinaio di ragazzi in aula magna. Ragazzi che sono andati dritti all'obiettivo, come Alessandra, che ha puntato subito sul doping.

«Da noi i controlli sono continui, chi bara viene smascherato – ha risposto Acori –. In ogni caso bisognerebbe capire il perchè uno si dopa, senza abbandonarlo a se stesso». «C'é doping e doping, quello fraudolento e quello autolesionista, tipo cocaina e cannabis, sostanze che non ti aiutano certo a migliorare le prestazioni», ha precisato Bertolucci.

LA SPINOSA faccenda-stadio é stata messa a fuoco dagli studenti. Da diverse angolazioni. Eva ha chiesto ad Acori che ne pensa quando la crescita di uno sport come il calcio va a discapito dell'atletica, ricordando di quando non poteva allenarsi al 'Neri' perchè c'era la Rimini Calcio («Hai ragione, spesso si dà  troppa importanza al calcio rispetto ad altre discipline»), mentre Riccardo, rivolto all'assessore Turci, ha detto che sullo stadio si sono spese tante parole e pochi fatti.

E sulla cronica carenza di impianti, ha chiesto lumi anche Elia, costretto a 'emigrare' a Riccione per nuotare. «Sulla piscina c'era un bando ma non se n'é fatto niente. Ora abbiamo nuovi contatti, speriamo di poter avere un impianto entro due anni», ipotizza la Turci.

GIANMARCO ha riaperto una ferita per coach Ticchi, domandandogli cosa provò, la scorsa primavera, quando Fultz sbagliò la tripla che avrebbe proiettato i Crabs in serie A («Fumavo nervosamente e guardavo Massimo Galli. Quando ho visto una brutta espressione sul suo volto, ho capito. Però speravo di andare in A lo stesso, nei playoff»). Si é parlato poi di 'cultura della sconfitta', di come affrontare i momenti bui («Non leggo i giornali», rivela Ticchi), di avversari celebri, di gestioni del gruppo, di violenza nello sport. Tanti argomenti, in una mattinata non banale.
alb. cresc. 

(foto by http://www.flickr.com/photos/bastard_admin)

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