Bologna. Il nuovo allenatore Colomba si presenta
Notizia pubblicata il 22 ottobre 2009
Categoria notizia : Sport
«La prima partita della mia vita l'ho vista in curva, nel '66. So cosa vuole questa gente, spero e credo di poterglielo dare ». Franco Colomba ha coronato il sogno di una vita. La prima parte almeno, sedere su quella panchina che sentiva sua e che vedeva sfuggire.
«Dopo anni di accostamenti, non ci speravo più - dice il nuovo allenatore del Bologna - È la città dei miei figli, spero di ripagare la fiducia della società. Tutto all'improvviso: mi hanno chiamato ieri sera, sono uscito per una commissione e sono rientrato a casa da tecnico del Bologna. Ho mandato un sms a mia moglie e le ho detto di chiamarmi di nuovo mister, perchè sarei andato ad allenare in via Andrea Costa».
E' la familiarità la carta che Colomba si gioca con naturalezza nel giorno della presentazione a una piazza che lo ha accolto male. Ddietro a un curriculum ricco di esoneri e qualche bella impresa, l'ultima di Ascoli è quella che vale, c'è un passato sporcato dall'affare scommesse anni '80, mai perdonato da qualcuno. «All'inizio non puoi avere tutti con te. Ma i io mi identifico nella curva. Questa è la città che mi ha visto nascere e poi morire come giocatore. Quando si fa parte di un gruppo si seguono delle regole.
E quando delle situazioni vengono proposte a un ragazzo di 23 anni, da chi è più vecchio di te, ecco che il gruppo prende possesso del singolo. Sono stato condannato a tre mesi solo per offesa alla corte, ed è stato un unico episodio nella mia vita. Meglio sia arrivato subito, un grande insegnamento. Io l'ho dimenticato, la mia carriera parla per me, mi sono rialzato e ho vinto». Dovrà continuare a farlo in campo. «Conta solo quello adesso». Per questo i Menarini l'hanno chiamato.
E' una decisione nostra - dice Francesca - Moggi in questo non c'entra. Sono orgogliosa di presentare il nuovo tecnico, che ha Bologna nel cuore, anche se mandare via chi ci ha fatto restare in A è stata una scelta dolorosa, pur senza polemiche». Ma perchè esonerare Papadopulo? «Al di là dei punti, sinceramente pochi, mi aspettavo di più dall'organico. Il ko di Napoli è stato sfortunato, ma analizzando la situazione non l'abbiamo più ritenuto adatto per il futuro. Una non sintonia con la società era latente, qualche dichiarazione a caldo domenica sera mi ha fatto
riflettere. L'anno scorso abbiamo avuto un po' di paura a cambiare presto.
La squadra? Si capisce che un po' di distonia c'era con il mister, ma non abbiamo chiesto il parere dei giocatori. E non dite che spendiamo solo per gli allenatori (4 ndr), qua si investe». «Ora Colomba è il nostro futuro» aggiunge, prima che lui confermi che «non voglio essere un peso, pretenderò il riconoscimento solo se farò bene, altrimenti non voglio pesare a nessuno, economicamente e moralmente». Per gli schemi, è ancora presto. «Prima voglio parlarne con la squadra. Di sicuro, in casa, si può migliorare un po' sulla qualità del gioco. Ho delle mie idee. Marazzina? Voglio usare tutto il gruppo. Ripartire da zero significa mettere tutti sotto osservazione, anche i giovani»