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All'Ateneo presto si parlerà cinese
Notizia pubblicata il 16 settembre 2007
Categoria notizia : Turismo
GUARDA sempre più a est Rimini. E non solo gli imprenditori, già da anni occupati in investimenti e progetti oltre i Balcani. Guarda a est anche l'ateneo di Rimini, pronto a offrire (forse già dal prossimo anno accademico) nuovi corsi universitari dedicati allo studio di lingue e culture orientali. «Stiamo lavorando - conferma il vice presidente della Provincia con delega all'Università , Maurizio Taormina - per aprire a Rimini una facoltà di Lingue e letterature orientali, in grado di preparare i nostri studenti alla conoscenza delle lingue straniere dei maggiori paesi dell'Asia e del Medio Oriente.
IN VISTA CORSI DI LINGUE ORIENTALI
Penso al cinese mandarino, all'arabo, al russo e a tutte le altre lingue magari più sconosciute, ma che nei prossimi anni potrebbero rivelarsi preziose per gli scambi commerciali in atto tra l'Italia e i paesi orientali». Compreso l'iracheno, che secondo Taormina potrebbe venir utile nella fase di ricostruzione del paese sconvolto in questi anni dalla guerra.
L'IDEA, già rilanciata da Taormina in questi giorni, é che Rimini possa diventare davvero «la porta dell'Italia sull'Est, anche dal punto di vista culturale». Ed é in questo senso che la Provincia, insieme all'università , vuole aprire la nuova facoltà a Rimini. «Lo chiameremo Collegio d'India, e dovrà essere una realtà capace di far convivere gli studenti italiani e stranieri».
IN QUESTA direzione va anche il progetto di allestire a Rimini un festival di letteratura dell'Adriatico, con l'intervento di intellettuali e scrittori da tutti i paesi del bacino Adriatico: dall'Italia alla Croazia, dalla Slovenia all'Albania fino alla Grecia. Qui siamo solo alle intenzioni, precisa Taormina, «anche se qualcosa si sta già muovendo».
Tanti progetti ambiziosi, guidati dall'idea che Rimini e la sua università possano candidarsi a recitare un ruolo di primo piano nei rapporti tra l'Italia, l'Europa orientale e l'Asia. «Le premesse ci sono tutte - dice Taormina - ma dobbiamo cercare di risolvere le nostre carenze. Abbiamo un aeroporto che funziona piuttosto bene, ma la stessa cosa purtroppo non si può dire delle strade».
Foto by yi-han ,kouko