Alex Podolinsky guru della biodinamica in ‘tour’ a San Patrignano
Notizia pubblicata il 31 agosto 2011
Categoria notizia : Eventi
L’ultima tappa del tour europeo dell’esperto mondiale in biodinamica, Alex Podolinsky, si è tenuta proprio a San Patrignano, la Comunità che attualmente utilizza la biodinamica per la coltivazione di 30 ettari di vigneto, 3 di oliveto e 2 di orto.
Alex Podolinsky si trasferì in Australia dopo sposato e da quel momento iniziò a seguire gli studi di Rudolf Steiner il fondatore del biodinamico, il metodo che privilegia una utilizzazione cosciente delle forze naturali con un assoluto rispetto dell’equilibrio biologico, senza utilizzare veleni o prodotti chimici. Podolinsky decise di acquistare un lotto di terra per sperimentare i nuovi metodi appresi diventando uno dei tantissimi australiani che hanno iniziato a credere in questo nuovo metodo di coltivazione.
Ora la filosofia del biodinamico è conosciuta in tutto il mondo grazie ai successi ottenuti. Parlando di San Patrignano, Podolinsky ha dichiarato: “C’è ancora molto da fare, ma sono convinto che se in comunità sarà seguito con maggiore attenzione il ciclo biodinamico del terreno, questo potrà essere molto utile anche per i ragazzi stessi. Sarebbero loro i primi a trarne grande giovamento e credo che il loro recupero dipenderà anche da questo”.
Durante il suo discorso l’esperto ha affermato che viaggiando per l’Italia ha notato molti fiumi vuoti con pochissima acqua. Questo è un problema grave dato che la terra ha bisogno di due elementi fondamentali: l’aria e l’acqua. Se il sistema venoso che dal letto del fiume centrale porta l’acqua al territorio circostante e danneggiato, l’agricoltura verrà notevolmente penalizzata.
Attualmente in Italia solo il 4% della popolazione lavora la terra (in Germania il 3%), un dato preoccupante per lo studioso che ha aggiunto: “Stiamo vivendo una situazione critica e solo ricreando un ciclo biodinamico, con il letame delle stesse vacche a concimare il terreno, potremo venirne fuori. Dobbiamo fare il massimo per rendere vivo il suolo”.