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Trentadue alberghi chiedono più 'stelle'. I progetti di riclassificazione in Comune

Notizia pubblicata il 12 aprile 2008



Categoria notizia : Fatti Curiosi


A CERVIA la ristrutturazione degli alberghi procede con un ritmo crescente. Si vuole offrire al turista il meglio delle attrezzature e dei servizi. D'altra parte il mercato lo richiede e la concorrenza dei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo, e non solo di quelli, incalza.

Di conseguenza sono aumentate le richieste di riclassificazione alberghiera all'assessorato al turismo. Quest'anno sono 32 gli alberghi che hanno chiesto di essere classificati nella categoria superiore. Sono diciasette a Milano Marittima, sette a Cervia, sette a Pinarella ed uno a Tagliata. Sei hanno chiesto di passare da 4 stelle a 4 stelle superior, quattro da 3 a 4 stelle, quindici a 3 stelle superior, sei di passare da 2 a 3 stelle, uno da 1 a 2 stelle. Tre hanno chiesto di definirsi 'Centro Benessere'.

LA NUOVA legge regionale infatti prevede che l'albergo possa fregiarsi del titolo di Centro benessere purchè si attenga a norme ben precise. Lo stesso dicasi per la classificazione 'superior'. A Cervia ci sono operatori che hanno investito istituendo centri benessere di qualità  straordinaria sulla spinta della politica del presidente degli Albergatori Ascom, Terenzio Medri, intesa alla realizzazione dell'Albergo Termale, sul modello di Ischia e di Abano Terme, utilizzando i fanghi e le acque madri delle saline così come si fa con successo nello stabilimento termale. Il Centro benessere é un primo passo verso un traguardo ben più complesso.

«STIAMO operando - spiega Nevio Salimbeni, assessore al turismo - per applicare la nuova legge regionale sulla classificazione alberghiera collegandola, unici in Riviera, con il nostro progetto sulla qualità  ospitale. Tutte le autocertificazioni presentate dagli alberghi vengono verificate da una commissione di esperti che controlla la rispondenza delle strutture ai requisiti richiesti onde evitare fenomeni di concorrenza sleale fra alberghi o proteste da parte dei clienti. Questa operazione, che é già  iniziata da qualche giorno, viene effettuata a garanzia degli stessi operatori. Non si tratta quindi di un'azione repressiva ma soprattutto preventiva che serve a portare progressivamente i nostri alberghi verso l'innalzamento dei livelli di qualità , seguendo quello che il mercato ci chiede ad ogni livello di classificazione. Credo che sia stata proprio questa fermezza a spingere la qualità  media delle nostre strutture più in alto, differenziando le proposte ed evitando che i problemi di pochi divenissero un problema per tutto il nostro turismo. Questo lavoro di 'accompagnamento' alla qualità  ci vede allineati con le associazioni di categoria e con gli operatori turistici che hanno ben compreso come occorra avere un rapporto preciso tra ciò che si dichiara e ciò che si é».

(foto di http://www.flickr.com/photos/mecrip)