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L'Egitto di Aida risuona nello spazio

Notizia pubblicata il 07 febbraio 2008



Categoria notizia : Spettacoli


AIDA: EGITTO. Piramidi. O altro? Ivan Stefanutti, che porta l'opera al Teatro Sociale (oggi alle 16 per il progetto scuola, domani alle 20.30 per il Turno Oro, Turno A e domenica alle 16 per il Turno B) curandone regìa, scene e costumi, dice che si può anche far "altro", senza beninteso trascendere in quelle operazioni demenziali che vorrebbero il Faraone un SS o la schiava etiope una crocerossina.

«Oggi il mondo esotico, inteso come lontano, straniero e, in qualche modo fantastico, ha cambiato sede -spiega il regista - Oggi si trova nello spazio»
Un'Aidada Guerre Stellari?
«Sì. Ho pensato proprio alle corti di "Guerre stellari", di "Dune", dei Klingon di "Star Trek". Il cinema ci ha abituato a frequentare civiltà  che si fronteggiano in paesaggi fantastici, sempre più lontani nel tempo e nello spazio, dove possono avere connotazioni paragonabili a quelle della terra ma con la possibilità  di essere estremizzate. Il tutto senza dover incappare in limiti posti dalla precisione storica. E' un'altra maniera per raccontare avvenimenti terrestri»

Ma la musica verdiana di Aida impone certe immagini. Ci sono suoni quasi onomatopeici: lo sciabordio dell'acqua, le melodie dei rituali, i misteri della notte… C'é una romantica storia d'amore. Come può inserirsi in un freddo ambiente spaziale?
«Non ho contaminato la storia. L'ho impostata sulla contrapposizione di due forti civiltà  che si riassumono nell'enorme differenza tra due sovrani: il Faraone con gli egizi governati da una casta sacerdotale e Amonasro con gli etiopi, popolo guerriero legato alla terra e alla natura ma abituato a combattere per conquistare. Tra queste opposte culture si sviluppa una storia d'amore e di guerra»

In verità : niente paura. Le immagini dell'allestimento di Stefanutti (nella foto), ex enfant terribile della regìa, con un debole per le soluzioni "au noir", sono in realtà  più tradizionali di quanto non voglia ammettere. L'Egitto é molto presente in questo "spazio" popolato di obelischi, geroglifici, divinità  alate, immense statue di faraoni. La magia sta nei cieli profondi, negli spazi dilatati.

Diretta da Giovanni di Stefano, Aida si varrà  delle voci di Maria Carola, Rubens Pelizzari, Annamaria Chiuri, Giancarlo Pasquetto, Riccardo Zanellato. Compagnia di danza Fabula Saltica.
(photo by philyook)