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Aeroporto militare di Rimini: Altre culture, mediazioni di pace

Notizia pubblicata il 28 gennaio 2008



Categoria notizia : Musica


Questi gli argomenti centrali della giornata di studi che si é svolta ieri all'aeroporto militare di Rimini, promossa dall'Istituto italiano per l'Africa e l'Oriente, sezione Emilia-Romagna, con la collaborazione attiva e logistica dell'Aeronautica militare nel distaccamento aeroportuale riminese.

Altre culture, mediazioni di pace
Titolo dell'incontro "Tradizioni e proiezioni nelle e dalle aree di crisi". Contributi di carattere scientifico, analisi ed esperienze da luoghi dimenticati dalla sovranità  di uno Stato. La giornata ha visto l'introduzione iniziale di Antonio Panaino, preside della facoltà  di Conservazione dei beni culturali all'Università  di Bologna e direttore dell'Isiao Emilia-Romagna e del tenente colonnello Daniele Tedesca, comandante dell'Aeroporto di Rimini.
L'Isiao, ponendosi al servizio della nazione, opera attivamente nel campo della promozione culturale al fine di propiziare rapporti sempre più validi e proficui tra l'Italia e i paesi dell'Africa e dell'Asia. Si tratta di un ente di diritto pubblico, soggetto alla vigilanza del ministero degli Affari Esteri, impegnato sul fronte di realizzare ricerche e studi per progetti di collaborazione, conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale dei paesi africani e orientali e, in tale quadro, effettuare missioni, viaggi di studio e campagne archeologiche.
A riprova del lavoro svolto, Panaino ha illustrato nel corso della sua relazione l'intervento portato a termine di recente sulle montagne del Tajikistan, per la precisione nella valle del fiume Yaghnob. Questo luogo remoto é stato meta della spedizione scientifica guidata dallo studioso. Ufficialmente la valle dello Yaghnob é in Tajikistan, ma non é solo fuori dal mondo, é anche fuori da ogni legge: non ci sono tasse, nè anagrafe, nè polizia e tribunali, ma neppure trasporti.

Mancano completamente i medici e le medicine e non esistono scuole.Grazie alla missione dell'Isiao sono stati raccolti dati e testimonianze utili alla conoscenza di questa etnia e si é cercato di lasciare un supporto sanitario con l'organizzazione di un prontuario farmaceutico utile soprattutto per i bambini che non dispongono nè di medici nè di farmaci di base come antipiretici e antibiotici.La mattinata si é conclusa con la relazione del professor Giovanni Benenati che ha analizzato il ruolo delle forze armate italiane in Libano. Nella sessione pomeridiana si sono succeduti gli interventi di altri due docenti universitari: Fabio Martelli sul nodo kosovaro e Alessandro Romagnoli sull'approvvigionamento energetico dal Medio Oriente e dall'Asia centrale. (l.r.)Alessandro Romagnoli sull'approvvigionamento energetico dal Medio Oriente e dall'Asia centrale. (l.r.)