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Godersi Le Abbuffate Senza Sensi Di Colpa

Notizia pubblicata il 22 dicembre 2009



Categoria notizia : Fatti Curiosi


Gli italiani hanno la tendenza ad affrontare il tema del cibo come fosse un universo chiuso, che si tratti di disquisire sulla cultura gastronomica o di condannare gli eccessi alimentari, il cibo è un fatto a sè, fonte di gioie o di dolori, di eccessi o di privazioni e non un semplice mezzo per ottenere una vita sana ed equilibrata.

Questa valenza “alta” e al tempo stesso “dannata” è forse una delle cause della scarsa cultura della corretta alimentazione nel nostro Paese. Un atteggiamento ambivalente che emerge ancora più chiaramente analizzando il rapporto che col cibo ha, non l'italiano medio, ma lo sportivo medio, quei milioni di persone che praticano assiduamente uno sport, tanto da dover effettuare annualmente la visita medica di idoneità alla pratica sportiva. Uno screening condotto dalla Federazione Italiana dei Medici Sportivi in collaborazione con Barilla, descrive gli sportivi assidui come una categoria abbastanza lontana dalla cultura della corretta alimentazione, per cui il cibo è visto più come una tentazione da sfuggire o una “colpa” da espiare con esercizi aggiuntivi, piuttosto che, come dovrebbe essere, la benzina e la fonte di energia per la loro attività.

Basti pensare che un'esigua minoranza di chi pratica sport regolarmente rispetta la “regola d'oro” dell'alimentazione, quella cioè di assumere cibi 5 volte al giorno, se il 69% afferma di fare colazione sempre, solo il 30% rispetta la merenda mattutina e appena il 17% quella pomeridiana, appuntamento che è invece indispensabile per chi fa sport tra le 16 e le 20, cioè la maggioranza dei praticanti. Tra pochi giorni inizierà la serie di pranzi rituali che daranno poi il via a tutti i complessi di colpa e ai conseguenti bisogni di espiazione dell'anno, in un crescendo che arriverà fino all'estate. Invece di perdersi nell'altalena di colpe ed espiazioni, sarebbe meglio riavvicinare questi due poli, perchè esercizio fisico e cibo non sono due elementi in lotta tra loro, sembrerebbe ovvio, ma nel sentire comune invece sono visti come antitetici. Bisognerebbe dar retta a Maurizio Casasco, presidente dei medici sportivi, secondo cui una volta l'anno si può esagerare senza sensi di colpa, e senza illudersi però di smaltire tutto in una sessione di palestra; meglio sarebbe farsi prescrivere un esercizio fisico quotidiano e mirato alle proprie caratteristiche.

foto by http://www.flickr.com/photos/remuz78/