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Presentazione del libro 'A Santarcangelo c’erano le fabbriche'

Notizia pubblicata il 18 novembre 2009



Categoria notizia : Cultura


“A Santarcangelo c’erano le fabbriche”, la presentazione del libro a cura di Giovanna Gazzoni e Lidia Gualtiero Giovedì 19 novembre al Lavatoio “Testimonianze e tracce del mondo del lavoro nel dopoguerra”. Il sindaco Morri: “Un libro davvero speciale” L’assessore Ricci: “Il lavoro come elemento di appartenenza sociale”

Nell’incontro di giovedì 19 novembre che si terrà presso la Sala Il Lavatoio a partire dalle ore 21, la “memoria di un territorio”, quello di Santarcangelo, diventa protagonista indiscussa. Quella stessa “memoria” che per Giovanna Gazzoni, curatrice del libro “A Santarcangelo c’erano le fabbriche” insieme a Lidia Gualtiero, è il racconto di una vita, dove le storie di lavoro e di fabbrica – dichiara la Gazzoni – sono diventate storie di vita. “Perché solo raccontandosi – scrive ancora in prefazione – nel rammentare eventi che ci hanno toccato e segnato, persone che abbiamo incontrato, luoghi che abbiamo attraversato, nel dare voce ad emozioni e sentimenti, riusciamo a cogliere il senso di una vita vissuta, a leggere un disegno in una trama che fino ad allora non ci era parsa decifrabile”.

Per Lidia Gualtiero si è trattato di “un lavoro impegnativo e complesso volto al recupero e alla trasmissione di una parte notevole della memoria collettiva, che vede implicati e mette in comunicazione soggetti diversi”. Ed è proprio questa – afferma la Gualtiero in prefazione – la sfida che l’Istituto per la Storia della Resistenza e dell’Italia contemporanea della provincia di Rimini, ente promotore, si è posto rivolgendosi ai principali organismi territoriali di Santarcangelo quali il Centro Educativo Territoriale “Bruno Ciari”, la Comunità Montana Valle del Marecchia oggi Unione dei Comuni, la Biblioteca comunale “Antonio Baldini”, il Museo Etnografico, le scuole del territorio, oltre naturalmente al Comune di Santarcangelo.

Il libro rappresenta dunque il primo momento della restituzione alla città di un lavoro iniziato tre anni fa con la partecipazione di un gruppo di biografi volontari che dopo un corso di formazione sulle metodologie e le tecniche della scrittura autobiografica ha incontrato cittadini di Santarcangelo, operai, tecnici, ma anche sindacalisti e amministratori.

Lo scopo era di ricostruire, in parte, quella straordinaria realtà industriale che si sviluppò a Santarcangelo nell’immediato dopoguerra e che occupava centinaia di operai, uomini e donne, che hanno accettato di raccontare, e raccontarsi, per non dimenticare. Infatti, mentre il paese è ancora fortemente caratterizzato da una fiorente economia agricola ed il mondo contadino ha nel Museo Etnografico degli Usi e Costumi della Gente di Romagna un prezioso “memorandum” per tenere legato il passato al presente, di quelle fabbriche (la corderia, la cementi, la COMEA, la fornace, la FISI) e soprattutto dell’esperienza umana e professionale di una generazione che ha contribuito allo sviluppo del paese, non restano tracce materiali. Infatti non solo le strutture sono pressoché scomparse, ma soprattutto si rischia di perdere la memoria storica.

Per il sindaco di Santarcangelo Mauro Morri il libro in oggetto è davvero “un libro speciale”. “Un libro – dichiara Morri – a cui mi accosto con una devozione, frammista di orgoglio ed umiltà. Sia per la considerazione che nutro nei confronti degli autorevoli autori e degli intervistatori cui compete trasmettere le motivazioni e le finalità dell’opera, sia per il rispetto dovuto alla Storia ed alle Persone che ne sono state protagoniste”. “Un’opera notevole – conclude Morri – che consegna la memoria al futuro. E questo, credo, sia il senso più autentico della civiltà”.

E sempre introducendo il libro, l’assessore alla Scuola Monica Ricci sottolinea l’importanza del lavoro come elemento di appartenenza sociale, così come riconosciuto anche dalla nostra Costituzione. “Ritengo – scrive la Ricci – che il parlare di lavoro e di memoria dei luoghi di lavoro sia indispensabile non solo per comunicare con le nuove generazioni in merito a diritti fondamentali, quali libertà e uguaglianza, ma anche per ri-parlare di storia: una storia individuale ancora ben tangibile e ben radicata nei ricordi di chi l’ha vissuta e, in alcuni casi, ancora visibile nei vari spazi della città”.

All’appuntamento di giovedì 19 saranno presenti tutti i testimoni e i biografi che hanno contribuito al recupero di questa importante memoria collettiva, i rappresentanti degli Enti e delle istituzioni che hanno sostenuto il progetto, i consulenti scientifici e i formatori. La serata è condotta da Remo Vigorelli con letture di Elisa Angelini e Marco Giorgi, interventi musicali di Tiziano Paganelli. A tutti i pertecipanti verrà consegnata una copia del libro.