Nella tagliole elettroniche c'é un esercito (in guerra). A Rimini arrivano decine di multe: ed é rivolta
Notizia pubblicata il 28 dicembre 2007
Categoria notizia : Fatti Curiosi
CASALINGHE disperate, pensionati imbufaliti, padri e madri di famiglia sull'orlo di una crisi di nervi. Scene di ordinaria esasperazione quelle viste anche ieri all'ufficio permessi della polizia municipale, in piazza Cesare Battisti 1, di fianco alla stazione ferroviaria.
«Vergognatevi, non si fa così», si sente apostrafare un vigile da un cittadino inferocito. «Se é qui per fare polemica, possiamo andare fuori — risponde a tono l'agente — perchè qua dentro abbiamo già abbastanza problemi».
Scene da saloon. Tensione alle stelle. L'ufficetto sembra quasi un girone dantesco. Ma il purgatorio degli automobilisti, puniti con multe a raffica dal vigile elettronico, non pare destinato a terminare in tempi brevi.
«E' una vergogna, non é possibile, mi sono già visto recapitare otto multe nell'arco di quindici giorni, tutte per la stessa infrazione — tuona una ragazza che lavora all'interno della Ztl, Zona a traffico limitato nel centro storico —. Ma non sapevo che la telecamera sarebbe stata attivata da settembre».
«Mi é stata recapitata una multa — aggiunge un uomo —. Dal verbale, di 82,2 euro, risulta che sono transitato da via Quintino Sella a inizio ottobre di sera, 5 minuti prima dello spegnimento della telecamera. La multa risulta formalizzata il 13 dicembre, due mesi dopo, e mi é stata recapitata oggi, il 27 dicembre (ieri per chi legge, ndr). Ora temo me ne arrivino a bizzeffe, come quella signora che ne ha ricevute sessanta. Ma farò ricorso. Non c'é stata chiarezza da parte del Comune».
Veramente é stato detto che dal primo febbraio 2007 si faceva sul serio, dopo la sperimentazione di un mese nell'autunno precedente... «Appunto — continua una donna —. Peccato che non fosse vero. Dopo si é anche detto che le multe non partivano. Che proseguivano i test. Che andavano prima avvisati tutti gli interessati, per evitare ricorsi. E poi che andava modificato il Regolamento d'ingresso. Insomma, un gran casotto, per il quale non si possono fare pagare i più deboli e indifesi, noi cittadini. Se no viene da pensare che si punta soltanto a fare cassa».
«Se io so che in autostrada non si possono superare i 130 orari — ragiona un ragazzo — semplicemente non li supero. Oppure, se lo faccio, in caso di multa me la sono meritata tutta. Qua invece non si sapeva se ‘ste telecamere funzionavano o no, se venivano disattivate e per quanto - come quella in corso Giovanni XXIII -, se e quando hanno ripreso a funzionare. Da un certo punto in poi il Comune ha deciso che le multe si pagavano. Ma non c'era chiarezza». «E poi passa troppo tempo dalle multe alle notifiche, fosse più breve, uno si può organizzare», sostiene un'anziana signora. Tutte tesi assolutamente respinte da Palazzo Garampi, che ribadisce: tutti sapevano. Depliant informativi ai cittadini nelle case. Numero speciale del giornalino comunale. Grandi pannelli in ciascuno dei sei accessi dove si spiegava la data di attivazione del vigilie elettronico, e orari nei quali si veniva multati. Quanto ai tempi di notifica: la legge prevede fino 150 giorni. Sul contenzioso non é competente il Difensore civico, ma occorre ricorrere a prefetto o giudice di pace.
Il difensore, giudice Renato Ferraro, osserva che si potrebbe valutare l'applicazione della «continuazione» dell'infrazione, il cumulo giuridico, nei casi di plurimultati. Ovvero, non far pagare... 30-40 multe, migliaia di euro, ma «solo» il triplo del massimo di un'unica sanzione.
Ma anche su questo il Comune, citando una sentenza della Cassazione, pare orientato a tirare diritto. Gli automobilisti però non si placano: «Ho preso contatti per creare un Comitato delle vittime del vigile elettronico, e fare ricorso tutti insieme», chiosa un residente di Rivabella spennato dal Grande Fardello. m.gra.
(photo by delaque79)