Flop Sanremo, Imola vuole il Festival. La Perla si candida ed é pronta a contattare la Rai, Bibi Ballandi e dj Linus
Notizia pubblicata il 30 marzo 2008
Categoria notizia : Spettacoli
RICCIONE si candida a ospitare il Festival della canzone italiana. E già sogna di accoglierlo nel supertecnologico salone del palacongressi. Non si chiamerà Sanremo, marchio della Città dei fiori, ma potrebbe sostituirlo «con una nuova gara canora e formula più moderna».
Proposta già avanzata agli amministratori riccionesi anni fa. Così il sindaco Daniele Imola contatterà il capostruttura della Rai, Paolo De Andreis, il noto produttore Bibi Ballandi e Linus, il «papà » di Radio Deejay che vede bene nelle vesti di direttore artistico.
NON SEMBRA una butade. Imola ha colto la palla al balzo dopo aver letto su «Sorrisi e canzoni tv» le dichiarazioni del direttore di Raiuno Fabrizio Del Noce che dice: «Se la Rai venisse stretta nella morsa tra discografici e Comune sarebbe difficile pensare di andare avanti». E alla domanda di Cinzia Marongiu: Esiste la possibilità che il Festival si faccia altrove? Risponde: «Non si chiamerebbe Sanremo, perchè il Comune é proprietario del marchio, ma potrebbe anche esistere questa possibilità ».
E POI la Rai con Sanremo «si svena ed é stato perso uno spettatore su tre». Quanto basta a cambiare musica! «Sanremo é sicuramente in crisi - attacca il sindaco Imola -, si impone un ripensamento. Confermo ciò che ho detto quando erano tornati alla carica: non ha senso e non funzionerebbe lo scippo all'Ariston. Sarebbe un flop, come quando da Riccione hanno portato via Un Disco per l'estate. E' fallito in due anni, ma se nella discografia qualcuno ha voglia di lavorare su un Festival della canzone italiana in chiave più moderna e se Linus volesse fare il direttore artistico di una sorta di Grammy world della canzone italiana, saremmo disponibili a discuterne con la Rai. Serve però una uno stile nuovo. La formula di Sanremo é cotta, perchè la musica italiana é molto più di quello che mettiamo in mostra all'Ariston: é pop, é rock e swing. Quando il festival é nato proponeva il meglio di tutta la discografia. E' questo che non va, non Pippo Baudo, Piero Chiambretti o le veline, contorno che al massimo sposta il 5 per cento di telespettatori . Il flop di quest'anno é stato clamoroso».
E ancora: «Se la Rai vuole investire in un evento che vada avanti per decenni siamo disponibili. E' vero che là c'é il casinò, ma noi abbiamo il palacongressi con 1.500 posti e uno scenario fantastico che a Sanremo dà il giro venti volte. L'Ariston é come il Cinema Teatro Turismo che abbiamo demolito e per altro é peggio». Come si muoverà Imola? «Terremo i contatti con tutti, con Ballandi, Linus, De Andreis e, se serve, con Del Noce. Non abbiamo il casinò, ma possiamo fare sistema con Regione, Provincia e Comune».
(foto di http://www.flickr.com/photos/bartjanvanvugt)