A Forlì un Cagnacci davvero planetario
Notizia pubblicata il 29 novembre 2007
Categoria notizia : Cultura
Sarà la più completa rassegna di Guido Cagnacci mai realizzata. E chi non si accontenterà di ammirare l'opera omnia (o quasi) dell'estroso e passionale pittore santarcangiolese, potrà affidarsi alla magia cromatica di tre capolavori assoluti del Caravaggio e alle più ieratiche "creazioni" di Guido Reni.
Tutto questo é la mostra "Guido Cagnacci protagonista del Seicento tra Caravaggio e Reni", a partire dal 20 gennaio nei Musei San Domenico di Forlì.Il grande evento é stato presentato in anteprima assoluta ieri mattina a Milano, nell'austera ma pur sempre affascinante cornice della pinacoteca di Brera.Alla base del terzo grande evento culturale al San Domenico, dopo le celebrate mostre del Palmezzano e di Silvestro Lega, conclusasi nel giugno scorso con ben 90mila visitatori all'attivo, sta il prezioso sodalizio fra Fondazione Cassa dei Risparmi e Comune di Forlì.
A Milano, i due enti erano rappresentati rispettivamente dal presidente Piergiuseppe Dolcini e dalle dirigenti comunali Noelia Paci e Luciana Prati. «La Fondazione che rappresento – esordisce Dolcini – crede all'allestimento di questi eventi perchè in grado di sviluppare, sia culturalmente che economicamente, il territorio forlivese. Geni pittorici del calibro del Palmezzano, di Silvestro Lega e di Guido Cagnacci sono fondamentali proprio per la ricostruzione della nostra civiltà ».
Oltre ai relatori già citati, sul palco della fastosa sala della Passione sedevano anche il presidente della commissione scientifica della mostra Antonio Paolucci, già Soprintendente del polo museale fiorentino, la soprintendente ad interim per il patrimonio storico artistico ed etnoantropologico di Milano Carla Enrica Spantigati e Daniele Benati, curatore della mostra assieme allo stesso Paolucci.
Fuori campo, ma unicamente per sua scelta, Gianfranco Brunelli, il fautore di gran parte dei prestiti delle opere che orneranno sino al 22 giugno 2008 le pareti del rinnovato polmone museale forlivese. «Il San Domenico é lo spazio espositivo più bello da Rimini a Milano». Detto da Antonio Paolucci, fra i massimi esperti di pittura italiana, é un bel viatico per la nuova mostra, in procinto di aprire i battenti a Forlì. Cifre alla mano, i dati legati alla rassegna del Cagnacci, enunciati dal curatore Daniele Benati, sembrano molto promettenti: un centinaio di dipinti provenienti da tutto il mondo, ivi comprese le 43 opere dell'estroso santarcangiolese, cui vanno aggiunte alcune fra le tele più celebrate della costellazione pittorica del Seicento. Basti pensare allo straordinario "Amore dormiente" del Caravaggio proveniente dalla Galleria Palatina di Palazzo Pitti a Firenze.
E, anche al "Giacobbe fra Elia e Rachele" dalla collezione privata della regina Elisabetta d'Inghilterra. La mostra sarà divisa in 9 sezioni in grado di rappresentare le influenze e il cammino pittorico del Cagnacci.«L'artista – precisa Benati – fu protagonista assoluto del Seicento, al punto di riverberare la sua classe nei secoli a venire».Questa spiega il prestito a Forlì di un'opera ottocentesca, la celeberrima "Ruth" di Francesco Hayez, dagli influssi riconducibili proprio al Cagnacci. Brera non si é limitata a dare ospitalità , per il terzo anno consecutivo, alla "prima" del grande evento culturale inscenato a Forlì: l'eclatante scrigno di tesori milanese presterà al San Domenico anche una delle più belle "Cleopatre" dipinte dall'inquieto e passionale Guido Cagnacci.
(photo by crumelus)