A Cesena Giorgio Gaber rivive con Neri Marcoré. Trent'anni dopo torna il Signor G
Notizia pubblicata il 04 dicembre 2007
Categoria notizia : Spettacoli
DOMANI e giovedì, alle ore 21 per il Teatro Essai debutta al Bonci "Un certo Signor G", dall'opera di Giorgio Gaber e Sandro Luporini con lo straordinario Neri Marcoré per la regia di Giorgio Gallione (direttore artistico del Teatro dell'Archivolto di Genova).
E si tratta di uno spettacolo che é stato costruito con monologhi relativi a 22 canzoni con tematiche scandite per capitoli, su uno sfondo nero, con un pianoforte al quale si alternano Gloria Clemente e Vicky Schaetzinger e verso il quale, alla fine, giunge un enorme topo, simbolo della coscienza con la quale continua il dialogo introspettivo del signor G.
IL MATERIALE vocale della rivisitazione del cantante dopo trent'anni si ricollega soprattutto al secondo periodo della sua creatività quando lascia la televisione per approdare con la collaborazione insostituibile con Sandro Luporini a quel "Teatro-canzone" che rappresenta la più originale invenzione del nostro tempo, ma presuppone e cita quello precedente degli anni sessanta, nel quale il dato esistenziale riaffiora quasi con delicatezza, ma con grandi aperture.
E a questo proposito per la cronaca testimonio che nel 1964 una mia poesia intitolata "La tua solitudine" venne scelta dalle Edizioni Italo Svizzere e con l'intervento dei musicisti Amadori, Piubeni e Castellana si trasformò nella canzone omonima del repertorio ufficiale di Gaber. E se lui non rimandava pessimisticamente "sorrisi nella solitudine della passeggiatrice all'aria rossa del sole", negli anni settanta invece creava l'inno ideologico della libertà coi nuovi versi di Luporini, secondo i quali: "la libertà non é star sopra un albero, non é neanche il volo di un moscone, la libertà non é uno spazio libero, libertà é partecipazione".
E IN QUESTA prospettiva la nuova opera di Giorgio Gaber é da considerare anche, secondo le note di regia di questo spettacolo "u
n'invenzione senza tempo di scadenza, un vero classico moderno che tra ironia, malinconia, istanze civili e comico paradosso si interroga sui destini dell'uomo moderno, in bilico tra utopia, impotenza, razzismo, amore, consumismo, paura e sogno".
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Biglietti: intero 23 euro, ridotto 18, loggione e speciale giovani 15,
speciale carta giovani 19.
Informazioni e prenotazioni:
0547/355959Â
(photo by luigi9555)