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Racconti contro la Mafia in scena con 'A cento passi dal Duomo'
Notizia pubblicata il 20 febbraio 2010
Categoria notizia : Spettacoli
Appena "cento passi", lo si vede nell'omonimo film di Marco Tullio Giordana, separavano trent'anni fa la casa di Tano Badalamenti, boss mafioso, da quella di Peppino Impastato, che pagò con la vita l'impegno contro la mafia. Questo accadeva a Cinisi, un piccolo paese in provincia di Palermo.
MA LA MAFIA si sa, non ha confini. La si può trovare anche nel pulito e operoso Nord. Ad esempio, A cento passi dal Duomo: in scena domani alle 16.30 al Teatro Comunale di Marzabotto, lo spettacolo, inserito nella rassegna Parole e Musica, porta la firma del regista e attore Giulio Cavalli e del giornalista Gianni Barbacetto, direttore di Omicron (l'Osservatorio Milanese sulla Criminalità Organizzata al Nord).
Esempio di teatro di narrazione civile, A cento passi dal Duomo riporta all'attenzione del pubblico la presenza di famiglie mafiose nel Nord Italia, un territorio considerato, secondo un diffuso luogo comune, fuori dai tentacoli mafiosi. E siccome, in Sicilia come in Lombardia, mettersi contro la mafia è pericoloso, anche per un attore, Giulio Cavalli ha ricevuto minacce di morte, e ora vive sotto scorta.
Apre la lettura scenica il ricordo dell'omicidio (era il 1979) dell'avvocato Giorgio Ambrosoli, l'eroe borghese troppo scomodo per il faccendiere Michele Sindona, a cui Milano risponde con il silenzio.
Ancora in silenzio Milano assiste alle speculazioni finanziarie, e poi al suicidio, di Raul Gardini, allo scandalo di Tangentopoli, ai maxi processi ai mafiosi insediati nella regione lombarda. Non va certo meglio oggi, se l'Expo 2015, che si terrà proprio nella città meneghina, è a rischio di pesanti infiltrazioni della 'ndrangheta. A cullare la performance, ci sarà la musica di Gaetano Liguori: una dolce ninna nanna la definisce Cavalli per un risveglio brusco di quella Lombardia che si crede immune dalla mafia.