A Bellaria di Rimini Sergio Magnani nuovo «re» dei pataca. Scarcerato grazie agli strozzapreti
Notizia pubblicata il 30 novembre 2007
Categoria notizia : Spettacoli
E' SERGIO MAGNANI il nuovo re dei pataca romagnoli. L'incoronazione l'altra sera al Rio Grande di Igea Marina, di fronte a una folla di invorniti ululanti., I quali, come nella migliore tradizione, hanno acclamato il nuovo sire. Una incoronazione che molti si aspettavano, date le straordinarie «qualità » di Magnani, nella vita titolare di un'azienda di impianti elettrici, specializzata nella costruzione di poligoni di tiro, nonchè presidente del Comitato spostiamo la ferrovia a monte.
A cedere lo scettro regale, conquistato nel 2003 (da 3 anni i pataca erano bloccati dall'impasse politico-amministrativa che ammanta la città ) l'albergatore Giancarlo Gulminelli. Magnani conquista per la terza volta l'ambìto scettro di sovrano dell'Apr, Associazione pataca romagnoli, presieduta ad vitam da Loris «Stoffa» Domeniconi, celeberrimo tagliagole - pardon, barbiere - di Igea Marina.
Secondo posto conquistato da Guido Biribanti (in passato é stato re: ce l'ha anche lui nel sangue), ex bancario ora consulente finanziario. Terza piazza per Roberto Giorgetti («Rubertaz»), notissimo chef cittadino.
Da incorniciare la patacata che é valsa il regno. Magnani era in vacanza sulla barca a vela «La Fenice» dell'amico Sivieri (titolare del «71» di Viserba) sull'altra sponda dell'Adriatico. Croazia. Poi Montenegro. Infine Albania. Spiagge incontaminate, mare cristallino, baie desertiche. I nostri eroi, 6-7, tutti uomini, facevano bisboccia tutte le sere, coinvolgendo le barche vicine, skipper e signore. Aperitivi, cenette a bordo, cocktail, musica a go-go.
Si sentivano a casa. Tanto che Magnani & C. avevano preso l'abitudine di entrare e uscire dal porto senza dir nulla alle autorità marittime locali. Grave errore. Fanno lo stesso la notte della partenza. Mollati gli ormeggi, randa e fiocco al vento, e via. «Mani in alto, tornate nel porto», si sentono intimare, fucili spianati, dai militari locali le cui motovedette li circondano. Barca ispezionata in ogni angolo. Fino a che gli albanesi trovano un sacco pieno di polvere bianca. «Traffico internazionale di cocaina purissima», é l'accusa Tutti dietro le sbarre, per una notte. Finchè riescono a chiedere una sorta di «incidente probatorio».
Si fanno riportare a bordo, e con la «roba» cucinano 4 kg di ottimi strozzapreti. Serviti con sugo di pesce ai militari, sono sufficienti a convincerli che si trattava di farina, seppur di ottima qualità . Rilasciati. E futuri re!!! Biribanti, 2° posto, fa quasi di meglio. Per recuperare un cappello a tesa larga, volatogli dal capo mentre - anch'egli in barca - naviga nel canal grande, non riuscendo a convincere lo skipper a tornare indietro (c'era un traffico da autostrada) si tuffa in acqua. Torna a bordo col cappello da 4 euro, ma ha perso macchina fotografica digitale e videocellulare. Pataca!
Bella prova anche dello chef Giorgetti. Si fa il vino da solo. Ma per errore il contenuto di due botti gli finisce nel suo laghetto vicino casa, ubriacando completamente alcune anatre. Risultato: le cuoce al barolo (o all'arancia, é un punto non chiarissimo) senza particolari sforzi. Il «sapore» ce l'hanno già di loro.
(photo by The Mrs. Kennedy)