Viaggio nell'Italia delle fantarisate, Abatantuono e C. ieri a Bologna
Notizia pubblicata il 17 ottobre 2007
Categoria notizia : Spettacoli
GEOPOLITICA dell'immaginario. Come in un gioco di ruolo fantasy ispirato ad un futuro imminente.Incombente, ma con i tratti talmente realistici da apparire innaturali. Pura fiction con un messaggio. Come spesso accade quando il protagonista è Diego Abatantuono, ieri a Bologna per presentare il film 2061-Un anno eccezionale.
"Un film di avventura - lo definisce - ancora prima che una pellicola comica. Comunque, un prodotto "di genere" filone nel quale, dal western all'horror, l'Italia ha sempre dimostrato che fosse possibile far convivere la pura creatività con una visione "artigianale" del fare cinema".
Così è per quest'opera, ispirata, almeno nelle intenzioni dei Vanzina che l'hanno sceneggiata e diretta, facendosi affiancare dallo stesso Abatantuono nella scrittura, a film culto come L'Armata Brancaleone.
"Un road movie - dice Abatantuono -, povero e straccione. Che racconta di un manipolo di patrioti che, nel futuro possibile del 2061, con il mondo oscurato da un nuovo medioevo, vogliono "fare l'Italia".
O quantomeno vogliono ricostruirla, mettendo insieme un paese alla deriva per l' esasperazione di regionalismi".
Così il suo gruppo di antieroi attraversa la penisola, dalla Sicilia a Torino, tra navi e carcasse di auto abbandonate per l'esaurimento delle risorse petrolifere sulla Salerno-Reggio Calabria, incontrando una miriade di personaggi che ci restituiscono una immagine della contemporaneità (piuttosto che di un immaginario futuro), molto meno fantasy di quanto la travolgente comicità di Abatantuono cerchi di rappresentare.
Cosa rimane di questa esperienza sulla strada?
"Una meravigliosa scoperta. L'Italia é il paese perfetto per ambientare film di avventura".
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Si può sintetizzare un giro d'Italia nello spazio di un film?
"E' difficile, avremmo potuto fare un'opera di 5 ore, tanto era il materiale accumulato e le infinte sollecitazioni che che arrivavano da ogni regione".
E l'Emilia Romagna, la regione dove vive, come é stata raccontata?
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"L'immagine più bella,che colpisce immediatamente, é quella di una maxi balera (in fondo le discoteche sono state inventate qui!). La sala da ballo Che Guevara, con l'icona del rivoluzionario che campeggia ovunque, tra bandiere rosse e musica. E poi il pubblico.
Questa discoteca, infatti, é frequentata esclusivamente da anziani, allegri, vitali, non proprio il genere di ospiti abituali di un club . Nella sceneggiatura originale lo spazio dedicato alla "mia" regione era molto più ampio. Con battute sulla forte tassazione (in questa Italia del 2061 é la regione con la maggiore pressione fiscale), ma con una qualità della vita, in fondo, ancora molto alta...".
In ogni regione c'é un attore di riferimento...
"Solfrizzi in Puglia, Placido a Roma, Nini Salerno a Milano. In Emilia Romagna incontriamo Paolo Cevoli, che ci deve traghettare sul Po, portandoci via da una regione sulla quale sventola la bandiera rossa di Falce e Mortadella".