Urban Rabbits: il circo dei 'Conigli Urbani' a Ferrara
dal 11 al 15 maggio 2010
vedi sulla mappaFerrara Altro
dal 11 al 15 maggio 2010
vedi sulla mappaFerrara Altro
Un circo di oggi, che parla la lingua di oggi. I giovani artisti del Cnac – il francese Centre National des Arts du Cirque, la scuola di circo più importante d'Europa – porteranno in scena da martedì 11 a sabato 15 maggio (inizio alle 21) Urban Rabbits, con la regia di Arpad Schilling (collaborazione artistica di Adél Kollár e Marc Vittecoq; musica di Lawrence Williams). Lo spettacolo, che chiuderà la stagione di Prosa 2009/2010 del Teatro Comunale, verrà rappresentato in uno chapiteau, il classico tendone circense, allestito per l’occasione nell’area interna alla cinta muraria di Ferrara, in viale Orlando Furioso, all' angolo con via Leopardi.
Il Cnac, che ha sede a Châlons-en-Champagne, è
stato fondato nel 1986 dall’allora Ministro della Cultura francese Jack Lang. È una fucina di ingegni creativi che propone un corso universitario di due anni preparatori e tre specialistici nei quali vengono formati artisti di elevata qualità, attraverso lo studio delle discipline circensi, della musica, della danza e del teatro. Ogni anno, gli spettacoli di fine corso del Cnac vengono affidati a registi e coreografi di primo piano. Indimenticabili, tra gli altri, Le Cri du Cameleon di Josef Nadj e La Tribu Iota di Francesca Lattuada. Per creare Urban Rabbits è stato scelto Arpad Shilling, visionario regista ungherese fondatore della compagnia Krétakör e recentemente vincitore del XI Premio Europa Nuove Realtà Teatrali, che ha portato in scena spettacoli come Nozze di Sangue di Garcia Lorca, Baal di Brecht e Il Gabbiano di Cechov. Per Shilling, artefice di un teatro appassionato e sperim entale, i giovani circensi del Cnac possono essere considerati interpreti ideali: spogliando la pista di tutti i suoi artifici e schemi usuali il regista ha lavorato a più stretto contatto con i sedici studenti, con la loro arte, la loro personalità, la loro presenza. “Che cosa – spiega il regista - avrebbe potuto farmi desiderare di lavorare con loro se non l’ammirazione? Cosa c’è di più meraviglioso che partire da un punto sicuro quando il punto d’arrivo esiste solo nell’immaginazione? Non sono colui che porta le idee, ma sono loro a guidarmi lungo la strada che stanno ricercando per se stessi”. Urban Rabbits dimostra come il circo sia la forma artistica più idonea a mescolare linguaggi diversi: le tradizionali discipline circensi si uniscono alla danza, per dare smalto coreografico alle straordinarie caratteristiche fisiche degli interpreti, e al teatro, per raccontare storie o evocare visioni. Il risultato è uno spettacolo di grande fascino visivo, capace di evocare emozioni e immagini insolite. Lo spettatore si troverà di fronte una rete sospesa al di sopra della pista. L'acrobata che dà il via allo spettacolo volteggia infatti con straordinaria leggerezza tra la rete e un filo, teso ancora più in alto, mentre le leggi dell'equilibrio sembrano sospese. Una danza aerea che chiarisce quanto siamo lontani dalle atmosfere del circo tradizionale, ma comunque in balia della sua magia, dell'acrobazia e del virtuosismo. Mescolando frammenti di storie, Urban Rabbits disegna il ritratto a mosaico di una bizzarra comunità umana che non fa nulla come gli altri e mette in discussione il nostro modo di vivere insieme.