Un poco di Romeo un poco di Giulietta

Un poco di Romeo un poco di Giulietta, ma prima Romeo e Giulietta di Shakespeare come pretesto per fare teatro: una delle tragedie liriche più riproposte e conosciute diventa gioco, in cui la storia di Romeo e Giulietta, amanti infelici per antonomasia, è piuttosto occasione per creare situazioni che argomento di rappresentazione.

Volutamente al di fuori da un approccio che miri ad interpretare e svolgere il dramma, gli attori mostrano come di volta in volta accolgano o subiscano le suggestioni di una vicenda che al pubblico è già stata raccontata e che in realtà costituisce una premessa allo spettacolo.

La storia di un amore sventurato lascia allora il posto al confronto con una serie di eventi che dovrà necessariamente condurre ad un esito tragico: volenti o nolenti, gli attori sono chiamati ad evocare le scene ed i personaggi del dramma, mettendone spesso in luce gli aspetti paradossali quasi ad esorcizzarne, sfociando anche nel comico, la portata tragica.

Gli attori non svolgono una vera storia, ma è la storia shakespeariana che comunque incombe in una desolata e spoglia scena, dove gli stessi interpreti si muovono in un susseguirsi di scene ed azioni. Ecco che il Coro fa apparire per magia una Verona mai tranquilla, in cui persino il Principe mostra un evidente eccesso di zelo nel condurre una vana missione pacificatrice, e finalmente, dopo la solita zuffa fra Montecchi e Capuleti, Giulietta viene chiamata in scena dalla Balia, in tempo per prepararsi alla festa in cui avverrà il primo incontro con Romeo.

Il precipitare degli eventi tragici: il duello fra Mercuzio e Tibaldo rompe definitivamente un equilibrio reso ancor più precario dalle voci che si diffondono in città su questa unione clandestina, e gli attori, nonostante il tentativo di rivalsa del conte Paride, volto a stravolgere la drammaturgia shakespeariana ancor prima che a sposare Giulietta, conducono la vicenda all’unico ed insostituibile esito.