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Un Mondo di Figure D'ombra:Omaggio A Lele Luzzati

il 25 gennaio 2009

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Piacenza Altro

Descrizione dell'Evento

Il nostro rapporto con Lele Luzzati, iniziato nel 1978, ha prodotto nove spettacoli e numerosi altri momenti di collaborazione artistica.Di queste esperienze rimane la memoria ricca di immagini, ancora calda delle emozioni che quegli spettacoli ci hanno procurato

Ma soprattutto rimangono gli oggetti, i materiali, che testimoniano e raccontano del percorso fatto, delle esperienze vissute…Ci riportano là, quando i disegni di Lele sono diventati, per la prima volta, sagome e poi le bellissime ombre “in bianco e nero”del Barone di Münchausen; ci ripropongono la memoria di un lungo confronto sui modi di utilizzare la trasparenza da cui sono natele sagome di Gilgamesh, piccoli capolavori che ci hanno davvero introdotto nel mondo del colore.

E così di passo in passo, fino adarrivare alle sgranate ombre degli Dei di Odissea, frutto di una manipolazione artigianale di grandi negativi fotografici, e di lì… ancora oltre… Piccole conquiste, certo, ma vissute con l’amore per la ricerca paziente, per il lavoro artigianale condiviso dalla maestria di Lele.

La mostra è il tentativo di far rivivere questi materiali: una volta decontestualizzati dallo spettacolo essi non meritano di essere esposti solo didatticamente ma conservano la forza di risvegliare suggestioni ed emozioni che, ci auguriamo, possano essere non più solo nostre ma anche di chi, come noi, accetti di attraversare un mondo di figure d’ombra. In un certo senso questa mostra è lo spettacolo che di sé dà il teatro d’ombre.

Un mondo di figure d’ombra si propone globalmente come percorso animato. Luci, situazioni d’ombra, piccoli momenti di fruizione spettacolare… Oltre a questo, a conclusione del percorso propriamente espositivo, sono previsti momenti di animazione dove è possibile per il pubblico costruirsi teatri d’ombre in miniatura.

note: Percorso a pubblico limitato, prenotazione obbligatoria – l’orario di inizio della visita sarà comunicato all’atto della prenotazione

Biografia:È stato anche ceramista e decoratore. La sua opera più conosciuta - fra le molte - è sicuramente il mediometraggio Il flauto magico. Fra i suoi principali lavori per il cinema figurano anche i titoli di testa dei celebri film di Mario Monicelli L'armata Brancaleone e Brancaleone alle crociate.

Diplomatosi all'Ecole des Beaux Arts di Losanna (dove si era trasferito in seguito alla promulgazione delle leggi razziali in Italia), ha esordito nel mondo della animazione nel 1960 con il cortometraggio I paladini di Francia, in collaborazione con Giulio Giannini, con il quale in seguito ha prodotto poi numerosi film a disegni animati tra i quali:Castello di carte del 1962, La gazza ladra del 1964 (premiato al Festival di Annecy), Alì Babà , Turandot, e Pulcinella (che ha ottenuto una nomination ai Premi Oscar nel 1974 nella categoria dedicata ai soggetti per film di animazione).

Ha realizzato bozzetti per i più importanti teatri italiani e stranieri. Da ricordare le sue collaborazioni con il London Festival Ballet, con il Glyndebourne Festival, con la Chicago Opera House e con la Staatsoper di Vienna.

Si è occupato anche di illustrazione per l'infanzia producendo alcune opere di cui è autore anche del testo letterario (Tarantella di Pulcinella, I tre fratelli) e illustrando le fiabe italiane di Italo Calvino nonché diversi testi e filastrocche di Gianni Rodari. Ha illustrato, nel 1976, "Dodici Cenerentole in cerca d'autore" di Rita Cirio dal quale Gennaro Vitiello ha tratto lo spettacolo "La storia di Cenerentola à la manière de...".

Con il regista Tonino Conte è stato autore di numerosi spettacoli teatrali dedicati all'infanzia.

Luzzati è stato inoltre l'autore del logo del Palio di Asti per il quale, come uno dei maestri del Palio, ha realizzato i drappi offerti alla Collegiata di San Secondo e al vincitore della corsa, negli anni 1983 e 2005.

Nel corso della sua lunga carriera Luzzati si è interessato anche al simbolismo dei Tarocchi. All'inizio degli anni 90 realizzò la scenografia per un serie di concerti di Fabrizio de André usando le gigantografie di Tarocchi piemontesi. Nel 2001 ha dipinto ex-novo per le Edizioni d'Arte Lo Scarabeo di Torino i Tarocchi bambini [1].

Nel porto antico di Genova è attivo da inizio anni duemila un museo che porta il suo nome.

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