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Opera The Turn of the Screw a Ravenna

dal 01 gennaio al 31 dicembre 2009

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Ravenna Altro

Descrizione dell'Evento

Il Prologo (accompagnato dal pianoforte) rievoca le esitazioni di una giovane istitutrice ad assumere la totale responsabilità dell'educazione di due bambini orfani, data la clausola pòstale dal loro tutore e zio di non rivolgersi a lui per qualsivoglia ragione. Questi seppe essere persuasivo e le parole, "'accetto', disse" (I will, she said) annunciano il tema principale dell'opera.

Atto primo
In viaggio - L'accoglienza (I e II scena) - L'istitutrice è in viaggio per Bly. Ella va nervosamente congetturando sulla situazione che l'attende. La musica si fa rapida e gaia mentre l'azione si sposta all'ingresso della casa dove Mrs. Grose, la governante, tenta invano di calmare l'eccitazione dei due bambini Flora e Miles. Quando l'istitutrice giunge, i fanciulli se la contendono e la scena termina con la gioiosa esclamazione della giovane donna: "Bly è ora la mia casa".

La lettera - La torre (III e IV scena) - L'indomani Mrs. Grose trasmette all'istitutrice una lettera in cui le si comunica l'espulsione di Miles dalla scuola; ma osservando il fanciullo mentre gioca e canta la canzoncina infantile "Lavender's blue", la giovane respinge sdegnata l'idea ch'egli possa aver fatto qualcosa di malvagio.
Pochi giorni dopo, passeggiando in giardino, i suoi timori sono ormai quasi dileguati, quando, all'improvviso, scorge uno strano individuo sulla torre (segnalato da un disegno della celesta in orchestra). Questi la fissa, poi sparisce.

La finestra (V scena) - Flora e Miles cantano gaiamente un'altra canzoncina infantile: "Tom, Tom, the piper's son", ma, ancora annunciato dalla sonorità della celesta, riappare lo sconosciuto, questa volta dietro la finestra. Spaventata, l'istitutrice chiede a Mrs. Grose chi egli sia: "I suoi capelli erano rossi, ricci ... Era alto, ... piuttosto bello. Ma un orrore!" Mrs. Grose riconosce da questa descrizione Peter Quint, antico servo della casa che aveva una malefica influenza sui bambini e anche sopra la loro istitutrice, Miss Jessel. Ella finì per morirne e anche Quint è morto battendo il capo sulla strada ghiacciata. L'istitutrice è terrorizzata. È certa che Quint tornerà ancora e ancora per Miles.

La lezione (VI scena) - Nello studio, Miles studia le regole del latino in rima e Flora cerca d'imitarlo, poi lo disturba chiedendo di studiare storia. Miles intona infine dei versi fanciulleschi sulla parola Malo: "Malo: preferisco essere / Malo: su un melo / Malo: che un cattivo ragazzo / Malo: in disgrazia." Non può dire all'istitutrice dove li ha appresi - "li ha trovati", dice. La melodia della canzoncina sarà ripetuta diverse volte lungo lo svolgersi dell'opera.

Il lago (VII scena) - L'azione si sposta nel parco, sulla riva del lago dove l'istitutrice riduce qualche nozione geografica alla mentalità di Flora. La bambina canta una ninna-nanna alla bambola, quando una tragica figura - Mrs. Jessel - appare sull'altra riva del lago (un gong risuona in orchestra). Sparisce appena è scorta e l'istitutrice sa, quantunque nulla venga detto, che anche Flora ha visto l'apparizione. È peggio di quel ch'ella temeva: entrambi i fanciulli sono perduti.

Di notte (VIII scena) - Quint è sulla torre e Miles, in camicia da notte, lo guarda affascinato dal basso, in giardino. (Il tema iniziale di Quint si riudrà in varie forme, in seguito). Anche Miss Jessel appare a Flora e i due fantasmi fanno ai bambini due allettanti promesse. Sopravviene l'istitutrice, che chiede ai fanciulli perché non siano a letto. Miles sorride radiosamente e risponde: "Vedi, sono cattivo, sono cattivo, non è vero?".

Atto secondo
Colloquio e soliloquio (I scena) - Quint e Miss Jessel, nel loro colloquio, fanno intendere che cosa furono l'un per l'altra e come intendano impadronirsi dei due bambini; questa loro determinazione finisce con la frase (citata da Yeats) "la cerimonia dell'innocenza è sommersa". Vi corrisponde il tema fondamentale dell'opera su cui sono basate tutte le variazioni degli interludi strumentali. Entra quindi l'istitutrice, sola; ella esprime tutto il suo sgomento, sperduta com'è in un labirinto di male.

Le campane (II scena) - Si ode il suono delle campane. Flora e Miles al cimitero intonano un canto di loro invenzione. Hanno un'aria ingenua e accattivante, ma l'istitutrice non si lascia ingannare. Come confida a Mrs. Grose, i bambini "essi non stanno giocando, essi dicono cose orribili". Miles fa allora capire che sa quanto ella ha appreso su Quint e Miss Jessel, e la sfida a intervenire. Disperata l'istitutrice decide di andarsene da quella "casa avvelenata", ma dopo un terribile colloquio con Miss Jessel nello studio, ritorna sulla propria decisione, e scrive una lettera al tutore chiedendogli di incontrarlo.

Miss Jessel - La camera da letto - Quint (III, IV e V scena) - La stessa notte l'istitutrice dice a Miles che ha scritto la lettera e lo supplica di confidarle tutto. Ma il fanciullo, udendo la voce di Quint, si rivolta. Durante la variazione orchestrale successiva, Quint induce Miles a impadronirsi della lettera.

Il pianoforte - Flora (VI e VII scena) - Il giorno dopo, nello studio, Miles si esibisce al pianoforte e copre così la fuga di Flora che scivola via incontro a Miss Jessel. Prese dal panico, Mrs. Grose e l'istitutrice le corrono dietro e la ritrovano vicino al lago dove Miss Jessel è con lei. L'istitutrice affronta Flora direttamente. La bambina nega ogni cosa e insorge contro di lei in una frenesia di odio. La governante prende le sue parti, ma la mattina dopo racconta all'istitutrice che Flora ha detto cose orribili nel sogno, e ammette che tutto ciò che ella temeva è vero. Aggiunge inoltre che la lettera non fu mai impostata: Miles la deve aver presa. La governante partirà con Flora per accompagnarla da suo zio. L'istitutrice rimane sola con Miles.

Miles (VIII scena) - La giovane donna tenta di costringere alla confessione il ragazzo, ma la voce di Quint si ode sempre più vicina e più forte. Ella incalza Miles: ha preso la sua lettera? il bambino ammette di averlo fatto. L'istitutrice non gli dà tregua: "Chi è qui? ... Chi attendi? Chi guardi?". Finalmente egli manda un grido disperato: "Peter Quint! Demonio!". Quint scompare, ma lo sforzo è stato troppo grande: Miles è svenuto e muore tra le braccia dell'istitutrice.

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