Pinicorillo al Teatro di Ferrara
il 07 febbraio 2010
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Pinicorillo - tratto da una fiaba popolare dell'Appennino bolognese - narra la storia di un bambino “piccolo così piccolo che neppure sua madre riusciva a vederlo” . La pièce è divisa in due parti: la prima affidata alla narrazione, la seconda alla resa visiva e sonora delle avventure del protagonista alla ricerca di un modo per essere visibile agli altri. Una storia dunque di formazione, ben raccontata da Pier Giorgio Gallicani a cui fa da contraltare Morello Rinaldi.
“C’è un simbolo molto forte che attraversa lo spettacolo – dice la compagnia - è la necessità di essere ‘visti’, la necessità che lo sguardo dei genitori si posi su di noi, uno sguardo che ci veda davvero, nel percorso che ci porta a crescere”.
Dallo spettacolo emerge, in linea con la storia della compagnia, una poetica volta a suggerire “sguardi plurali” per esplorare nuovi territori attorno al concetto di infanzia e giovinezza intesi non come età anagrafiche ma come campi di esperienza.
Il Teatro delle Briciole - nato nel 1976 a Reggio Emilia e trasferitosi a Parma dove diviene Teatro Stabile d’Innovazione – si è imposto all’attenzione di pubblico e critica a livello nazionale e internazionale. Nelle sue creazioni dialoga con teatro, danza, arti visive, poesia e cinema, collabora con registi come Bruno Stori, Maurizio Bercini, Letizia Quintavalla, Giuseppe Bertolucci. Con Marco Baliani ha lavorato al progetto triennale per i ragazzi di strada di Nairobi che ha portato alla creazione dello spettacolo Pinocchio nero, Premio Ubu 2005. Del 2006 è lo spettacolo L’amore buono e Una ballata ai tempi dell’aids con la collaborazione del celebre trombettista jazz Paolo Fresu.