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Dr Jekyll e Mr Hyde Sogni e Visioni Alessandro Benvenuti, Rosalinda Celentano, Alice & Ellen Kessler

il 18 novembre 2011

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San Marino Piazza Sant'Agata,  -  San Marino

Info: 0549882452

Descrizione dell'Evento

Alessandro Benvenuti protagonista insieme a Rosalinda Celentano di un musical dove venti interpreti cantano, recitano e ballano. Le indimenticabili Gemelle Kessler, rappresenteranno il "doppio" indagato nel famoso romanzo di Louis Stevenson. Il conflitto tra bene e male. Uno spettacolo basato sulla trasformazione, sulla lotta o accettazione della parte oscura di ciascuno. "L'atmosfera è quella del fumetto d'autore -, scrive il regista - quello in bianco e nero, dove il sangue è come l'inchiostro."
  • Dr Kekyll e Mr Hyde
  • Produzione Bis Tremila s.r.l.
  • Scene Fabiana Di Marco
  • Costumi Giovanni Ciacci
  • Musiche Davide Mastrogiovanni
  • Disegno Luci Umile Vanieri
  • Disegno Audio Paolo Astolfi
  • Regia Giancarlo Sepe

E’ un musical di gran lunga diverso da ciò che si è abituati a vedere,  l’arte  del regista Giancarlo Sepe ha reso questo “Dr. Jekyll e Mr.  Hyde” una chicca  d’ autore, grazie anche ai nomi in cartellone, ad  Alessandro Benvenuti e  Rosalinda Celentano con la partecipazione delle  gemelle che hanno fatto la  storia della televisione italiana, Alice ed  Ellen Kessler.
Nel  cast Alessandro  Benvenuti, un professionista del e fuori palcoscenico,  attore e regista, ora  nei panni dell’ avvocato Utterson, narratore nel  musical della storia  interpretata da Sepe.
Benvenuti, “Dr  Jekyll e Mr Hyde”, un soggetto più volte elaborato negli anni, come va  letta questa interpretazione firmata Sepe del famoso racconto di Robert   Louis Stevenson?
“Sepe prende spunto dal racconto per fare un’  affresco dell’ epoca vittoriana e  più che seguire una trama vera e  propria, si lascia andare ad una  rivisitazione. Non a caso il  sottotitolo è sogni e visioni del Dr. Jekyll e  Mr. Hyde”. E’ un musical  abbastanza anomalo e diverso dai classici, la musica  riprende brani da  Puccini a Lou Reed, ad Amy Winehouse. Insieme a Stevenson c’è Jack lo  squartatore, c’è il mondo di Dickens, la regina Vittoria, quello che   era l’umus dell’epoca. Il messaggio è che tutti siamo un po’ Jekyll ed  un po’ Hyde, il bene d il male è in noi ma sta nella nostra coscienza  essere l’ uno o  l’altro”.
E’ più gratificante dirigere o stare sul palco?
“Tutte  e due le cose, l’ importante è fare proposte che abbiano il sapore  della  sfida, che siano sensate e che sorprendano il pubblico. Questo  spettacolo ne è  l’esempio perché si è rivelato straordinario per quello  che è il panorama  italiano, molto coraggioso, decisamente europeo”.
A  proposito di coraggio, nelle note di regia Sepe scrive che serve  coraggio  per scoprire i nostri mondi sotterranei, per vivere così come  si è scoperto d’essere seppur pagandone a volte le conseguenze. Se ho  ben capito, secondo lei  nella professione, come nella vita, bisogna  avere coraggio per essere se stessi  e la propria forza si trae dalla  differenza?  
“Bisogna aver coraggio sempre, nel mio caso almeno,  il rischio è quello che  illumina la carriera, non a caso Sepe mi ha  convinto chiedendomi se gradivo  rifare teatro come quando avevamo  diciotto anni. Ancora più coraggiosa, una  vera eroina, è stata la  produttrice ad affrontare questa scelta, in un momento  di crisi  generale e quindi anche del teatro, ma è stata premiata dal pubblico   che finalmente ha qualcosa di nuovo”.
Crisi congiunturale, l’Italia sta vivendo un momento veramente critico, pensa  si stia andando nella direzione giusta?
“L’  augurio è che torni il buon senso, la serietà, la sobrietà e non la  rissa.  Considerare il proprio avversario politico come tale e non un  nemico. Questo  malcostume è stato favorito anche dalle tv commerciali  con l’ abbassamento  dell’educazione e della creanza, dando più  importanza al sembrare che all’ essere”.
I tempi cambiano, la sua carriera è iniziata negli anni ’70, com’era lavorare  ieri e lavorare oggi?
“Quale  persona trasversale, mi sono sempre messo in situazioni ad alto  rischio,  oggi più che mai. Ed è proprio per dare un esempio che serve  proporre cose che  diano scosse culturali, non banali”.

Fonte Corriere Adriatico di Cristina Gioacchini del 18/11/2011

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