Caino, lo spettacolo di Cesare Ronconi, al Bonci di cesena
dal 19 al 20 marzo 2011
vedi sulla mappaCesena Altro
dal 19 al 20 marzo 2011
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Caino
regia Cesare Ronconi
testo Mariangela Gualtieri
con Danio Manfredini, Raffaella Giordano, Mariangela Gualtieri, Leonardo Delogu, Giacomo Garaffoni
Scheda:
Dal debutto allo Stabile di Torino, previsto in gennaio, per lo spettacolo parte una lunga tournée, in cui si colloca la tappa di Cesena.
“Il male non si può vincere. È una parte cospicua del nostro mondo, attraversa i nostri sguardi, brutalizza la nostra mente e a volte occupa le nostre anime. Ma io dico anche: caro Abele, guai a chi mi tocca Caino. E non si tratta dell’elogio dell’assassinio, della prevaricazione del più forte sul più debole. É che il male ci mette alla prova e insieme ci dà l’occasione di guarire (Alda Merini).
La vicenda di Caino parla di noi, profondamente, con spietatezza. È possibile avvicinarsi a Caino senza paura? Pensare che è talmente d'amore la sostanza
siderale di cui siamo fatti, che se non siamo amati diveniamo deformi? Abbiamo riflettuto su questa pagina per lungo tempo. Alla fine ci pare di avere compreso:
questa pagina di Antico Testamento non vuole farsi comprendere. Dice che i conti non tornano, quando si è a ridosso di colui che gli ebrei chiamano il Santo Benedetto. Dopo il fratricidio, Caino costruisce la prima città. Ci somiglia nella sua furia fattiva, lui e i suoi discendenti costruttori. E in fondo la storia umana, quella che studiamo, è una lunga lista di atti violenti e di nomi che quegli atti hanno compiuti o subiti, una lunga lista di un fare che ha causato innumerevoli morti, devastazioni, fondazioni e distruzioni e nuove fondazioni. Tutta la storia pare il prosieguo della storia di Caino.
A Caino non basta fare, avere un risultato. Vuole che quel risultato lo qualifichi come migliore artefice. Forse non è tanto un discorso di invidia, quanto piuttosto di dominanza, di predominio sugli altri e sulla materia. E il dominio si manifesta nell’azione. Chi ha scritto Genesi intuiva la minaccia dell’essere attivi e ragionanti e desideranti. La minaccia della stanzialità rispetto all’erranza. Della città rispetto al deserto. Della comunità urbana rispetto alla tribù. Dell’azione rispetto all’inazione. La minaccia dell’intelligenza. La minaccia ma anche la forza non arginabile di questa energia che ci caratterizza: non è una degenerazione, è una energia in dotazione. Noi siamo 'fabbricati' così, con dentro questa spinta incontenibile all’azione, con dentro questa tempesta. Cesare Ronconi non ha dubbi: Danio Manfredini ha in sé il groviglio di ombra e luce per interpretare in modo memorabile il ruolo di Caino. Con lui Raffaella Giordano, Leonardo Delogu e un gruppo di giovani interpreti daranno vita a questo grande, epico affresco.”
Mariangela Gualtieri