Mostra Lo Specchio Del Mare Al Museo Della Marineria Di Cesenatico
dal 29 gennaio al 21 marzo 2010
vedi sulla mappaCesenatico Altro
dal 29 gennaio al 21 marzo 2010
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Le carte nautiche, oltre che affascinanti opere di arte e di scienza, sono appunto anche lo "specchio" nel quale è possibile leggere la storia e l'identità di uno spazio così "speciale" come il mare: luogo selvaggio, dove non è possibile tracciare confini, ma da sempre teatro dei decisivi eventi commerciali, militari, sociali, che determinano la vita delle nazioni. Questo è ancora più vero per l'Adriatico, che fu sin dall'antichità un vero crocevia di popoli, e che in epoca moderna vide avvicendarsi le più importanti marinerie europee, ognuna delle quali ebbe dunque la necessità di mettere in campo i suoi migliori cartografi. Attraverso le carte possiamo vedere i cambiamenti storici come l'ascesa e il declino di Venezia, l'arrivo delle flotte europee, la nascita della marina austro-ungarica contrapposta al neonato Regno d'Italia; e dal punto di vista tecnico, apprezziamo l'evoluzione della tecnica cartografica attraverso personalità come il Barendszt, Paolo Forlani, l'abate Coronelli, sino agli esploratori-scienziati dell'Ottocento.
La collezione del medico bolognese Marco Asta, dalla quale provengono tutte le carte in mostra, è tra le più importanti in Italia e in Europa. Non sono molte infatti - nemmeno tra gli istituti pubblici come biblioteche e archivi - le raccolte che riescono a documentare un mare in modo così accurato ed estensivo. Un risultato che si deve al grande impegno profuso per un passatempo nato dalla passione per il mare e la vela, diventato in realtà lavoro di ricerca e conoscenza.
Le carte sono state oggetto di una completa campagna fotografica da parte dell'Istituto Beni Culturali della Regione Emilia-Romagna, che ha compreso l'importanza storica e documentaria della raccolta, anche in relazione all'identità adriatica della nostra Regione.
Catalogo in vendita al bookshop del Museo.
Presentazione
Marco Asta, medico e collezionista
"Un giorno un paziente mi chiese ironicamente di disegnargli una mappa che indicasse i luoghi nei quali “cadevano le tegole” in modo da evitarli e non ricadere nella depressione. Una mappa, appunto.
Le carte geografiche e quelle nautiche sono state e sono strumenti per il controllo militare, economico e politico del territorio, in particolare lo furono le carte nautiche fino alla comparsa del trasporto aereo e all’incremento di quello su ruote. Queste funzioni si riferiscono al bisogno di conquista e di controllo che l’uomo rivolge al mondo esterno; non trascurabile, per quanto meno evidente, ciò che una mappa può rappresentare nella fantasia degli individui. Essa consente viaggi virtuali ed esplorazioni che forse non faremo mai nella realtà; credo fosse questo il motivo per cui da bambino passavo ore a guardare e scarabocchiare l’atlante di una vecchia enciclopedia, scoprendo continenti e oceani lontani.
Poi, come suggeriva il mio paziente, una mappa può darci sicurezza. Durante un trasferimento notturno da Rogoznica a Biograd cominciai a provare una certa inquietudine mentre la barca correva trascinata da un vento fresco di nord-est. Vedevo in lontananza le luci della costa mentre nel buio scorgevo appena i contorni delle isole che sfilavano veloci; lentamente si insinuò in me il dubbio che sulla mia rotta potessero trovarsi degli ostacoli: desideravo non essere solo e potere consultare una carta nautica di quel tratto di mare. Se pensiamo alla navigazione come ad una metafora della vita, la carta nautica è quell’oggetto che, nella realtà e nella fantasia, ci rassicura e ci permette di proseguire il nostro viaggio con maggiore serenità.
L’interesse per la cartografia nautica iniziò con la pratica della vela, un piccolo cabotaggio fra le due sponde dell’Adriatico, poi la passione per questo mare e le sue vicende fecero il resto. La lettura dei racconti di Sergio Anselmi e di Giacomo Scotti mi invitavano a immaginare gli scenari e a tentare di ricostruirli sulle carte del passato. Così, un po’ per gioco e un po’ per amore si è costituita una collezione che rifiuta di essere una mera raccolta, ma spera di suscitare curiosità e interesse verso l’Adriatico e la sua storia."
Dalla introduzione al catalogo della mostra
Paola Presciuttini, già Direttrice della Biblioteca Istituto Idrografico della Marina, Genova
"Le carte, in quanto costruzioni geometriche, a prima vista sembrano solo strumenti matematici di gestione del territorio; possiedono invece – secondo una bella immagine di Christian Jacob - “un potere di seduzione per le loro suggestioni mistiche e oniriche, per i sogni ai quali invitano lo sguardo di chi si lascia librare liberamente sulla loro superficie, come se esse rappresentassero uno spazio di proiezione privilegiata per i desideri, le aspirazioni, la memoria affettiva e culturale dell’osservatore” […] La carta nautica fin dalle sue origini è la metafora dell’umano cammino lungo le rotte della scoperta e della conquista, disegnando la storia nei cartigli, nelle dediche, nelle numerose immaginifiche rappresentazioni allegoriche. […] Nel volgere dei secoli la rappresentazione cartografica assume il valore di una testimonianza storica, nell’attestare le diverse dominazioni e l’avvicendarsi degli scenari politici. Il conquistatore si affretta a cartografare le terre occupate, per pianificare il teatro di guerra, così come lo stato nascente delimita e rileva per conoscere e descrivere il proprio territorio: gli obiettivi economici, militari, politici e amministrativi sono quindi, da sempre, di impulso all’attività cartografica. […]"