Sior Todero brontolon di Carlo Goldoni a San Marino
il 11 marzo 2009
vedi sulla mappaSan Marino Altro
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L’intera vicenda si svolge nell’arco di alcune ore di una giornata d’inverno in casa di Todero. Una casa che per volontà del vecchio rustego pare rinserrata in sé, escludente ogni tentazione di vita esterna, e più che mai spassi e divertimenti e persino”conversazioni”. E tuttavia la città, l’esterno, preme tutt’intorno e fa sentire la sua presenza, sicché quel ordene che il burbero Todero con la sua gestione tirannica pretende di garantire in casa si rivela in realtà foriera di di desordene. (…) Per Todero i soldi sono una sorta di elemento vitale, da accumulare, senza riposo. Più che un riparo, o magari una fortezza, come avviene per i rusteghi, la sua casa si potrebbe definire letteralmente una cassaforte. (…) E’ capofamiglia e quindi esige obbedienza assoluta e indiscussa, in nome di quel denaro che secondo la sua mentalità gli conferisce ogni autorità su quelli che da lui dipendono. “E mi son el pare del pare, e son paron dei fioi, e son paron dela nezza, e dela dote, e dela casa, e de tutto quelo che voggio mi”. Ogni rapporto basato su altro fondamento non trova ricezione nel suo animo, neppure l’affetto.Todero non conosce ripensamenti e neppure perplessità. E anche se la commedia si conclude con una vittoria di Marcolina, Todero non è lo sconfitto dal momento che ottiene ciò che voleva: risparmiare la dote e spendere il minimo. (Giuseppe Emiliani)