Simon Boccanegra
dal 25 al 27 novembre 2007
vedi sulla mappaReggio Emilia, Teatro Valli Altro
Nella primavera del 1856 Verdi si recò a Venezia per una ripresa della Traviata e in quell'occasione si accordò con i dirigenti della Fenice per scrivere una nuova opera per il massimo teatro veneziano; Piave iniziò subito la stesura del libretto , sotto il diretto controllo del compositore, che gli fornì un completo abbozzo in prosa. Tornato a Parigi in agosto, Verdi, insoddisfatto di alcune parti del libretto di Piave, pregò Giuseppe Montanelli, intellettuale esiliato nella capitale francese per ragioni politiche, di riscrivere alcune scene. Verdi iniziò a comporre la musica in autunno, ma al suo arrivo a Venezia, nel febbraio successivo, mancava ancora un intero atto, oltre a tutta la strumentazione. L'esito fu negativo; queste le parole di Verdi, in una lettera alla contessa Maffei: "Il Boccanegra ha fatto a Venezia un fiasco quasi altrettanto grande che quello della Traviata ". La critica ebbe invece parole di elogio per la coerenza drammatica della partitura, oltre che per l'eleganza e l'espressività della melodia. Nel 1879, Verdi, che stava già lavorando con Boito al progetto di Otello , fu sollecitato da Ricordi a rivedere il Boccanegra . Il compositore, che fin dagli anni Sessanta aveva pensato a questa possibilità , accettò, a patto che anche il libretto subisse modifiche sostanziali. La scelta, per questa operazione, non poteva che cadere su Boito, il quale, oltre a rivedere numerosi passi del libretto originale, scrisse ex novo , su precise indicazioni di Verdi, la grande scena del consiglio nel primo atto. La nuova versione ebbe un'accoglienza trionfale alla Scala; fra gli esecutori, Victor Maurel (Boccanegra) e Francesco Tamagno (Adorno), che sei anni dopo sarebbero stati i primi interpreti di Jago e Otello.