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Serata Solidarietà Cefa all' Estragon di Bologna

il 24 aprile 2009

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Estragon Bologna Altro

Descrizione dell'Evento

Il CEFA (Comitato Europeo per la Formazione e l’Agricoltura) viene costituito a Bologna il 23 settembre del 1972 per iniziativa di un gruppo di cooperative contadine legate al Movimento Cristiano Lavoratori bolognese. Ispiratori e testimoni di questo impegno nella solidarietà internazionale attraverso il volontariato sono Giovanni Bersani e P.Angelo Cavagna.

La nascita dell’associazione era stata preceduta da una serie di incontri di studio sulle problematiche del sottosviluppo e della solidarietà internazionale dai quali era nata, ad esempio, la proposta di legge intesa a promuovere in modo organico, in Italia, l’azione del volontariato per lo sviluppo (L.1222 del dic.1971). I primi convegni internazionale promossi dal CEFA daranno poi un contributo anche al sorgere e all’articolarsi del grande accordo tra la Comunità Europea e i paesi associati dell’Africa, dei Caraibi e del Pacifico (cfr. Convenzione di Lomè e cooperazione CEE - ACP).
Nel 1974 il CEFA ottiene dal Ministero degli Affari Esteri italiano l’idoneità a promuovere e gestire iniziative di cooperazione allo sviluppo e di volontariato internazionale. Il CEFA entrerà poi a far parte della FOCSIV, la Federazione degli Organismi Cristiani dei Servizio Internazionale Volontario, a cui ancora oggi appartiene oltre ad essere membro della Associazione delle ONG italiane.
La prima iniziativa di cooperazione si realizza in Africa, in Zaire nel villaggio di Basoko, con un intervento nei campi socio-sanitario, educativo-culturale e della formazione agricola.
La seconda iniziativa riguardò la Tanzania, con un progetto nella regione di Iringa indicata al CEFA dall’allora presidente e padre della Repubblica tanzaniana Julius Nyerere. Si tratta di un Progetto di sviluppo rurale integrale, arricchitosi via via di iniziative che oggi formano una vasto programma regionale, autosufficiente in diverse sue componenti.
Nel frattempo il CEFA assume l’orientamento di una concentrazione di massima delle proprie iniziative nella regione dell’Africa dell’Est ed affina la propria adesione alla filosofia e alla tipologia di programmi rurali integrati, concentrando la propria presenza in Tanzania ed in Kenya.
L’intensificarsi dei contatti internazionali porta poi il CEFA, alla fine degli anni 80, ad avviare una interessante esperienza di cooperazione per lo sviluppo sociale e culturale in Cile. La presenza in America Latina proseguì poi successivamente con un progetto di riforma agraria presso una popolazione indigena dell’Argentina settentrionale e, da ultimo, con un vasto programma rurale in Guatemala.
Dal 1992, col precipitare di tragiche realtà in Africa e nella regione mediterranea, in un contesto di epocali trapassi storici, il CEFA iniziò a confrontarsi con situazioni nuove e spesso di emergenza, intervenendo nella riabilitazione in Somalia, in Albania e nei territori della ex-Jugoslavia. Pur in contesti di emergenza, il CEFA ha comunque sempre cercato di impostare i propri interventi in funzione di un superamento di quella fase, creando le basi per il successivo impegno in veri e propri progetti di sviluppo, caratterizzati da una duratura sostenibilità locale.
Passando dall’emergenza a veri e propri progetti di sviluppo, il CEFA, ad esempio, intravede oggi in Bosnia Erzegovina la possibilità portare a termine una esperienza di cooperazione in quel paese, avendo conseguito le finalità che gli interventi iniziali si prefiggevano. Lo stesso vale per l’Albania, dove tra l’altro, all’originario intervento in campo rurale (agricolo e zootecnico) si è affiancato nel 1997 un vasto programma di tipo sociale, rivolto a minori e famiglie in gravi difficoltà, ai giovani e alle donne che hanno subito violenza. La presenza del CEFA in Albania, ad Elbasan, con propri uomini e mezzi, indusse l’Organismo nel 1999 ad occuparsi anche dell’accoglienza e dell’assistenza ai profughi che dal Kosovo si riversarono numerosi in quella regione.
In Bosnia Erzegovina il CEFA è stato eletto dall’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) implementing partner per la realizzazione di interventi nel campo agricolo, affidati appunto al CEFA da questa agenzia internazionale dell’ONU.
Nel 1998, in virtù di una attenzione particolare ai problemi dell’area mediterranea e dell’immigrazione, il CEFA apre il suo primo programma in Marocco (agricolo, zootecnico e sociale) nella regione di maggiore provenienza dell’emigrazione marocchina in Italia (Settat). Due anni dopo, consorziandosi con alcune ONG amiche, avvia un programma di formazione agricola e professionale in Eritrea.
Nello stesso anno, a seguito di una specifica attenzione al problema dell’infanzia, il CEFA avvia interventi di Sostegno a Distanza (SAD) presso le popolazioni con le quali il CEFA è impegnato con programmi integrati di sviluppo (Tanzania, Somalia, Albania, Guatemala). Quasi sempre si tratta di iniziative che si integrano con l’azione generale del CEFA nel posto, trovando nel programma complessivo le condizioni per impostare un percorso di possibile sinergia e sostenibilità delle specifiche azioni sui bambini.
All’inizio del 2000, all’interno della scelta di qualificare la propria presenza in America Latina nel campo della cooperazione rurale con la popolazione indigena, partono per il Guatemala i primi due volontari del CEFA, che lavoreranno con la popolazione Maya del Quichè per attivare le condizioni di un vasto programma, ora in atto, nel campo della produzione agricola, della commercializzazione, dell’organizzazione e dell’artigiano femminile.
All’inizio del 2003 ha inviato in Etiopia un volontario “pioniere”, per lo studio di fattibilità e l’avviamento di un primo intervento di piccole dimensioni nel paese, su proposta e col sostegno dell’associazione sociale “Terre del Terzo Mondo” di Teviso.
Fin dalla sua origine poi il CEFA ha considerato un preciso dovere l’impegno nella promozione culturale, sensibilizzazione ed educazione allo sviluppo sul territorio italiano ed europeo.
Gli appuntamenti culturali organizzati dal CEFA proseguono ancora oggi, con una particolare intensificazione negli ultimi anni, articolandosi in iniziative culturali di diverso tipo (mostre, seminari, conferenze, pubblicazioni, eventi) affiancate da specifiche azioni rivolte alle scuole e alle università.
Oltre a pubblicazioni specifiche (atti di Convegni, bilancio, etc…), la stampa periodica del CEFA consiste in un Notiziario bimestrale “Il seme della solidarietà” di distribuzione gratuita. Richiedi una copia che sarà inviata gratuitamente a info@cefaonlus.it.

Il CEFA è prioritariamente impegnato in programmi finalizzati allo sviluppo sostenibile delle regioni rurali (agricoltura, zootecnia, sanità di base, energia e ambiente, settore idrico, formazione e animazione sociale).
Negli interventi rurali assegna priorità al raggiungimento dell’autosufficienza alimentare ed alla risposta ai bisogni primari delle popolazioni. Ogni progetto cerca di coniugare insieme interventi direttamente produttivi con azioni rivolte alla crescita culturale e sociale, assegnando particolare importanza nel percorso di sviluppo di un popolo alle capacità organizzative in senso democratico delle comunità.
Oltre a ciò, negli ultimi anni il CEFA ha acquisito una significativa esperienza in progetti di tipo esclusivamente sociale (assistenza sociale a minori, famiglie in difficoltà, giovani e donne): in questi ambiti il problema della sostenibilità futura degli interventi viene affrontato soprattutto con la formazione di personale locale e associazioni locali preposte alla gestione dei servizi, nonché con un attento lavoro di collegamento e di capacity building rivolto alle amministrazioni pubbliche del posto, oltre alla creazione di una serie di rapporti di queste ultime con realtà locali italiane del settore, capaci di fornire consulenza e appoggio anche quando la presenza del CEFA si sarà conclusa.

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