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Schoenberg 'Il Lunare Concerto Tre' al Teatro Valli di Reggio Emilia

il 18 novembre 2008

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Reggio Emilia Altro

Descrizione dell'Evento

Schoenberg ha operato all'incirca ormai un secolo fa, eppure la sua musica rimane ancora sinonimo di qualcosa di difficile, indigesto. L'inventore dell'atonalità, della dodecafonia, e soprattutto della musica moderna, spaventa il pubblico e suscita tuttora diffidenza nelle istituzioni concertistiche.

martedì 18 novembre, ore 21
Teatro Valli (palcoscenico)
SCHOENBERG, IL LUNARE
CONCERTO TRE
Johann Strauss, Lagunenwalzer op. 411
trascrizione di Arnold Schoenberg per harmonium, pianoforte e quartetto d'archi
Ferruccio Busoni, Berceuse elégiaque
trascrizione di Arnold Schoenberg ed Erwin Stein per flauto, clarinetto, harmonium, quartetto d'archi e pianoforte
Arnold Schoenberg, Serenade op. 24
per clarinetto, clarinetto basso, mandolino, chitarra, violino, viola, voloncello e baritono
Johann Strauss, Kaiser-Walzer op. 437
trascrizione di Arnold Schoenberg per flauto, clarinetto, pianoforte e quartetto d'archi
Arnold Schoenberg, 2 Lieder op. 14
trascrizione di Mauro Montalbetti per baritono e ensemble
Gustav Mahler, Lieder eines fahrenden Gesellen
trascrizione di Arnold Schoenberg per baritono e piccolo ensemble
Icarus Ensemble
Jonut Pascu, baritono
Giovanni Landini, direttore

Un recente studio di taglio neuro-psicologico sostiene l'inaccettabilità per la percezione umana della dodecafonia; un vecchio serioso trattato di conservatorio la definiva "dodecacofonia"... e si potrebbe continuare a lungo. Che ha mai combinato, questo Schoenberg?! Qualcosa di molto importante, si direbbe. Tre concerti con (quasi) tutto quello che si può programmare, di Schoenberg, con piccoli ensemble. Musiche che, nonostante abbiano cambiato la storia della musica, è sempre raro ascoltare, più che mai concentrate nell'arco di pochi giorni. Il ritratto che ne esce - il quale non si esaurisce affatto nella vituperata "composizione con dodici suoni" - è quello di un compositore multiforme, che guarda alle proprie spalle non meno che davanti a sé; un creatore visionario di suoni lividi e luminosi, misteriosi e densi come l'aura lunare.

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