Salone Della Parola a Pesaro, il Festival della filologia
dal 07 al 10 luglio 2011
vedi sulla mappaPesaro Altro
dal 07 al 10 luglio 2011
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È curato dalla Biblioteca e dai musei Oliveriani di Pesaro che si avvalgono della collaborazione di diverse istituzioni culturali e numerosi soggetti pubblici e privati e anche di molti volontari. La Biblioteca, che è anche museo e archivio, nasce nella seconda metà del Settecento dalla volontà di Annibale Olivieri, un nobile amante delle lettere, delle scienze e delle arti, secondo il gusto di quel secolo.
L'istituto ha da sempre coltivato un'idea di filologia intesa come applicazione dello spirito critico ad ogni testo e al linguaggio, per restituirlo nella sua autenticità, per comprenderlo meglio, per coglierne il senso, per trarne piacere: in questo contesto lo scorso anno un piccolo festival che si rivolge a una minoranza che pure può essere definita vasta: l'edizione trascorsa ha registrato infatti oltre 4000 presenze distribuite durante quattro giorni in una cinquantina di incontri realizzati in diverse sedi con figure di rilievo del panorama culturale italiano.
Per l'edizione 2011 si prevedono ottanta appuntamenti che si svolgeranno in diversi palazzi storici del centro urbano (per lo più climatizzati): presentazioni di libri, reading, lezioni magistrali e anche spettacolari, convegni, casi di studio teatrale e anche una piccola mostra, vagamente satirica e un po' irriverente di "strisce filologiche" (ideate da Anna Busetto Vicari); persino un film di culto tratto da un grande testo della tarda antichità: De reditu di Claudio Bondì, ispirato al poema di Claudio Rutilio Namaziano (V sec.); avranno il loro spazio anche le fan di Jane Austen, molto attive e, si può dire, agguerrite.
Molto si parlerà di lingua e linguaggio, anche in relazione al 150°, di retorica, di distorsione e manipolazione delle parole e del discorso, di miti (che sono racconti), di traduzione, di veri e di falsi, di letteratura e della sua critica, di testi biblici e di testi fantastici, di testi musicali, di Rossini e di Mussolini, di logica, di numero e del verbo essere, di antichi maestri come Timpanaro, di idee e delle parole che le trasportano e dei libri e delle biblioteche del futuro e di tante altre cose ancora. Si parlerà molto di classici, si ascolteranno voci dell'antichità e della modernità.
Ragguardevole e nutrito l'elenco dei nomi dei protagonisti, autorevoli rappresentanti delle numerose discipline convocate dal festival: a cominciare da filologi classici come Angela Andrisano, Anna Maria Belardinelli, Simone Beta, Maurizio Bettini, Luciano Canfora, Monica Centanni, Federico Condello, Roberto Mario Danese, Ivano Dionigi (Rettore dell'Alma Mater), Bice Mortara Garavelli, Mario Lentano, Nuccio Ordine, Piergiorgio Parroni, Lucia Pasetti, Giusto Picone, Giuseppe Pucci, Donatella Puliga, Andrea Rodighiero, Rossana Valenti e Roberto Andreotti; i filosofi Armando Massarenti, Remo Bodei, Marco Bertozzi, Mauro Bonazzi, Marco Cangiotti, Franca D'Agostini, Paolo Fabbri, Moreno Neri, Vincenzo Vitiello; i linguisti e studiosi del linguaggio, a cominciare da Tullio De Mauro e Raffaele Simone, Massimo Arcangeli, Valeria Della Valle, Giovanni Patota, Pietro Trifone; e poi Giovanni Adamo, Pina Totaro, Marco Longobardi ... e anche il lessicografo Mario Cannella.
Non mancano storici e acheologici come Giovanni Brizzi, Franco Cardini, Mimmo Franzinelli, Marco Guidi, Silvio Lanaro, Stefano Pivato (Rettore di Urbino), Paolo Sorcinelli.
Tra i politologi Marco Cacciotto, Alessandro Campi, Carlo Galli.
Molto nutrito il gruppo dei saggisti, giornalisti, critici letterari, spesso scrittori e poeti: Ritanna Armeni, Mario Baudino, Roberto Bertinetti, Enrico Capodaglio, Ermanno Cavazzoni, Renata Colorni, Luca Crescenzi, Raffaella De Santis, Eugenio De Signoribus, Enzo Golino, Mario Lavagetto, Goffredo Pallucchini, Antonio Prete, Massimo Raffaeli, Stefano Salis, Paolo Teobaldi.
Neanche possono mancare gli italianisti come Guido Arbizzoni, Giorgio Cerboni Baiardi, Paola Cosentino, Giuseppe Crimi, Marco Gabucci.
Visto che la retorica nasce, si dice, nei tribunali, i giuristi occupano una posizione di rilievo nel festival: Francesco Galgano e Giuseppe Pascucci, in dialogo, così come acquista rilievo l'esperimento di ricostruzione di un processo romano allestita da Giuseppe Giliberti con la collaborazione di Gianluca Sposito.
Con Ianna Nardi e Sezione Mathesis Pesaro il Festival ha preparato (all'insegna del "logos") alcuni incontri con matematici importanti come Claudio Bernardi e Gabriele Lolli; neanche si poteva tacere del visivo, a partire dal caso delle "tre città ideali" (forse in arrivo a Urbino) trattato da Maria Rosaria Valazzi, oppure non dare spazio alle osservazioni interessanti di Claudio Giunta su Come diventare Michelangelo ... ; e neanche poteva mancare Duccio Alessandri con la 42ma interpretazione della Flagellazione di Cristo di Piero della Francesca. La filologia tocca ovviamente anche la musica: siamo a Pesaro e qui Emilio Sala, direttore dell'attività di ricerca della Fondazione Rossini, insieme a Ilaria Narici, direttore dell'edizione critica, daranno vita a una conferenza spettacolo dedicata al Barbiere di Siviglia. Ci saranno anche altri appuntamenti con la musica, come un concerto basato su recuperi filologici anche oliveriani di Pamela Lucciarini e Maurizio Piantelli. Curioso, poi un brevissimo seminario di Giulia Benelli sulla parola al servizio della musica.
A proposito di brevi corsi, merita una particolare segnalazione il ritorno di Marinella De Luca con il suo seminario di semantica e letteratura dedicato alle Parole dell'eros, o quello di Patrizia Paradisi sull'onomastica letteraria. Per chi aspira a pubblicare può essere istruttivo il mini corso sul Pubblicare e non pubblicare curato dal gruppo Cambia menti.
Si parlerà anche di filosofia del libro e delle biblioteche: da non perdere gli incontri con Luca Guerra, Giovanni Solimine e Gino Roncaglia ed anche con Simona Cives e della "casa delle traduzioni", Marina Nizzau con il suo nuovo libro L'ascolto.
La parola biblica ritorna più volte, sia sotto l'aspetto filologico con la presentazione di un'opera enciclopedica con Pier Giorgio Borbone e Giorgio Giorgetti; poi con un dialogo sui Dieci comandamenti pubblicati da il Mulino tra Marco Cangiotti, Stefano Levi Della Torre, Paolo Ricca, Vincenzo Vitiello.
Da notare, due casi di studio affidati l'uno al liceo classico di Rimini, presentato da Roberto Mario Danese, e l'altro dal classico di Pesaro, introdotto da Gianluca Cecchini e Paola Ida Orlandi, ispirati (molto alla lontana) in un caso alle Argonautiche di Apollonio Rodio e nell'altro all'Eneide.
Quella ideata da Katia Migliori sarà invece una vera e propria performance estratta da Il libro di Ipazia di Mario Luzi.
E poi tante presentazioni di libri e avvenimenti singolari come un prosit Pellegrino, dedicato all'Artusi e propiziato da Goffredo Pallucchini.
Ermanno Cavazzoni chiuderà con il suo Bestiario filologico e fantastico, assistito dal Laboratorio di musica elettronica del Conservatorio Rossini (ideazione di Eugenio Giordani e presentazione di Roberto Vecchiarelli).
Saranno poi progatonisti in buon numero un centinaio di studenti dei Licei di Pesaro e molto prezioso, specie per le presentazioni, il contributo degli insegnanti, dei "congregati oliveriani" e degli "Amici della Biblioteca Oliveriana".
Quest'ultima presenterà, curato da Chiara Agostinelli, un quaderno speciale degli "Studia Oliveriana" che conterrà gli atti del convegno 2010 sulla "questione della lingua", con contributi, tra gli altri, di Antonelli, Della Valle, Pallucchini, Patota, Serianni.