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Roméo et Juliette al Teatro Comunale di Modena

dal 18 al 20 novembre 2011

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Modena Via del Teatro 8  -  Modena

Info: 059 2033020

Descrizione dell'Evento

“Il mio allestimento di Roméo et Juliette – racconta il regista Manfred Schweigkofler - narra del fallimento di una piccola, sincera e intima relazione all’interno di una grande società pubblica gonfiata. È una lotta di due persone vulnerabili contro un macchinario strapotente.

Venerdì 18 novembre 2011 - ore 20.30
Domenica 20 novembre 2011 - ore 15.30
Roméo et Juliette
Opera in cinque atti. Libretto di Jules Barbier e Michel Carrè dalla tragedia Romeo and Juliet di William Shakespeare. Musica di CHARLES GOUNOD
Teatro Comunale "Luciano Pavarotti"

L'OPERA

Musica di Charles Gounod

Copyright e Edizione: Choudens, Paris; rappresentante per l’Italia
Casa Musicale Sonzogno di Piero Ostali,Milano

Interpreti

Juliette Monica Tarone  / Maria Rosaria Lopalco
Roméo Paolo Fanale  / Ivan Momirov
Frère Laurent Stefano Palatchi
Mercutio Massimiliano Gagliardo
Stéphano Annalisa Stroppa
Le Comte Capulet Enrico Turco
Tybalt   Gianluca Bocchino
Gertrude Gabriella Sborgi
Le Comte Pâris Alessandro Nuccio
Grégorio Graziano Dallavalle
Benvolio Stefano Consolini
Le Duc de Vérone Ziyan Atfeh

Direttore Yves Abel
Regia Manfred Schweigkofler
Scene Nora Veneri
Costumi Richard St. Claire
ripresi da Massimo Carlotto
Luci Claudio Schmid
Coreografa e prima ballerina Lindsay Browning
Maestro d’armi Charles Conwell
Assistente alla regia Franz Braun
Maestro del Coro Corrado Casati

Orchestra Regionale dell’Emilia Romagna
Coro del Teatro Municipale di Piacenza

Allestimento Opera Company of Philadelphia 

Coproduzione Fondazione I Teatri di Piacenza, Fondazione Teatro Comunale e Auditorium di Bolzano
Fondazione Teatro Comunale di Modena

È il dramma di un amore fragile in mezzo ad una società brutale. Roméo et Juliette si svolge nel glamour dell’Alta Moda. I Capulet e Montague sono due marchi di moda affermati, ma concorrenti nella conquista del mercato e Juliette non solo è una figlia viziata, ma anche la prima testimonial della casa. Dobbiamo rendere i personaggi riconoscibili e plausibili per gli spettatori  moderni, affrancandoli intellettualmente dal tradizionale ‘ritmo di valzer’. E questo è possibile solamente se torniamo a Shakespeare. Nel lavoro con i cantanti si tratterà dunque soprattutto di coprire l’ossatura gounodiana con l’azione shakespeariana.” Si affida dunque ad una vivace rilettura del drammaturgo inglese il nuovo allestimento andato in scena a Philadelphia la scorsa stagione - grazie ad una proficua collaborazione internazionale con Bolzano, Modena e Piacenza - rinnovando quella verità drammatica che  Gounod seppe mettere a nudo nel suo drame lyrique puntando al cuore della fonte letteraria.

SOGGETTO

Prologo

Come nel dramma teatrale shakespeariano, il coro fa il suo ingresso in scena ed espone il soggetto dell'opera: il contrastato amore di due giovani, appartenenti a nobili famiglie veronesi, i Montecchi e i Capuleti, divise da un odio secolare.

Atto primo

 Nel palazzo dei Capuleti a Verona ha luogo una festa in maschera. Tra la concitazione dei festeggiamenti l’arrivo di Giulietta, incantevole figlia di Capuleti, suscita l’ammirazione dei partecipanti, tra i quali si aggirano mascherati Romeo, figlio di Montecchi, e l’amico Mercuzio. Il primo è turbato da tristi sogni premonitori, che lo spingerebbero ad abbandonare la festa, ma Mercuzio lo schernisce garbatamente e gli rammenta la natura fallace e menzognera dei sogni. In tale frangente Romeo vede Giulietta, innamorandosene perdutamente. La giovane, promessa in sposa al conte Paride, confida alla nutrice Gertrude la propria reticenza nei confronti del matrimonio disposto.
Romeo riesce ad avvicinare Giulietta, proclamandole il proprio amore. La giovane ricambia con sentita emozione la dichiarazione del misterioso corteggiatore, ma l’incanto viene bruscamente interrotto dall’arrivo di Tebaldo, cugino di Giulietta, il quale riconosce la voce dell’intruso mascherato. I due innamorati scoprono dunque la loro reciproca identità, comprendendo quali ostacoli si frapporranno tra loro. Tebaldo tenta di aggredire Romeo, ma il vecchio Capuleti interviene per sedare la rissa: nulla deve turbare i festeggiamenti e invita tutti a riprendere il ballo.

Atto secondo

 Mentre Mercuzio e gli altri compagni lo cercano, Romeo si introduce nel giardino di Giulietta e la invita a mostrarsi. La giovane appare al balcone, dando inizio a un appassionato scambio di frasi d’amore, ma vengono interrotti da Gregorio e altri servi dei Capuleti che sospettano la presenza di un intruso. Gertrude, nutrice di Giulietta, scaccia gli uomini sopraggiunti e i due giovani possono riprendere il loro idillio amoroso promettendo di incontrarsi il giorno seguente.

Atto terzo

Romeo fa visita a frate Lorenzo, il suo padre confessore, e gli racconta del suo amore per Giulietta. Toccato dalla forza del loro amore, il frate acconsente a sposarli, sperando che la loro unione possa porre fine alla faida tra le due famiglie, e benedice il loro matrimonio, assieme alla fidata Gertrude.
Mentre è alla ricerca del suo padrone nei pressi di palazzo Capuleti, Stefano, paggio di Romeo, provoca il servo Gregorio, che lo sfida a duello, scatenando una rissa alla quale prendono parte Mercuzio e Tebaldo, che si schierano l’uno a fianco del paggio e l’altro del servo.
Sopraggiunge Romeo, ma il suo intervento non placa gli animi. Tebaldo ferito nell'onore, esige vendetta: dapprima accusa Romeo di viltà, poi uccide Mercuzio. L’assassinio dell’amico scatena la furia di Romeo, che si scaglia sul rivale trafiggendolo a morte. Il tumulto attira i cittadini di Verona, e con essi il Duca che dopo aver udito le diverse testimonianze, bandisce Romeo dalla città.

Atto quarto

Prima della partenza per Mantova Romeo raggiunge Giulietta nella sua camera, e trascorre con lei la loro prima e ultima notte d’amore. Il canto dell’allodola avverte che il nuovo giorno è alle porte e il momento dell’addio è giunto.
Capuleti, accompagnato da frate Lorenzo e Gertrude, annuncia a Giulietta le imminenti nozze con Paride. La giovane, sconvolta, chiede aiuto al frate, il quale la convince a bere un filtro che provoca la morte apparente, unico mezzo per sottrarsi al matrimonio; una volta creduta morta, verrà deposta nella cripta dei Capuleti, dove il frate la veglierà. Penserà lui ad avvertire Romeo e a far sì che essi possano fuggire insieme.
Di fronte alla chiesa, un corteo nuziale festeggia l'unione di Paride e Giulietta, mentre Gertrude e frate Lorenzo esprimono i loro timori. Durante la cerimonia nuziale, la giovane cade esanime e tutti la credono morta. Frate Lorenzo apprende da un confratello che il suo messaggio per Romeo non è giunto a destinazione.

Atto quinto

Stefano, ferito durante una rissa, non ha raggiunto Mantova, e Romeo non è al corrente del piano messo in atto da Frate Lorenzo. Il giovane, informato della morte di Giulietta, giunge alla cripta dove è sepolta. Dopo un ultimo bacio Romeo si avvelena per potersi ricongiungere all’amata. È allora che Giulietta si sveglia: presi da un’incontenibile gioia i due si stringono in un abbraccio. Ma la loro felicità non è destinata a durare: Romeo cade sopraffatto dal veleno, Giulietta raccoglie il flacone vuoto e, intuendo l’accaduto, si uccide con un pugnale. I due sventurati amanti implorano il perdono divino, e muoiono l’uno nelle braccia dell’altro.

Nel video: Manfred Schweigkofler, regista dell'opera - Brani dell'opera in scena al Teatro Municipale di Piacenza, ottobre 2011.

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