Concerti Rocca Costanza Interludio
dal 07 al 21 agosto 2009
vedi sulla mappaPesaro Altro
La gloriosa associazione presieduta da Guidumberto Chiocci non poteva non dedicare un omaggio al Cigno di Pesaro. Lo ha fatto alla sua maniera, con simpatica leggerezza, strizzando l’occhio alla passione culinaria del genio cittadino. Le esecuzioni musicali si sono succedute seguendo il fil rouge, disegnato da Daniele Rubboli, della passione di Rossini per la buona cucina. Un mix di aneddoti e verità storica culminante nella leggenda secondo cui il musicista, la cui prodigiosa velocità compositiva è risaputa, avrebbe scritto l’aria per Tancredi “Di tanti palpiti” mentre aspettava che gli servissero una ghiotta pietanza.
Sul palcoscenico l’Orchestra Sinfonica Rossini, che negli anni scorsi ha collaborato con il Rof dopo una selezione effettuata da Alberto Zedda, presente fra il pubblico, accompagnato dalla moglie Cristina. A dirigerla il giovane David Crescenzi che con meticolosa disinvoltura ha affrontato alcune celebri sinfonie, dall’Italiana in Algeri, da Cenerentola e dal Barbiere di Siviglia, sottolineando gli stilemi ritmici e dinamici propri del linguaggio rossiniano.
A loro agio i solisti nel compito non facile di confrontarsi con i grandi interpreti del repertorio: Alessandra Visentin è stata convincente, specie dal punto di vista espressivo, nella celebre cavatina di Tancredi “Di tanti palpiti”, gareggiando con la memorabile interpretazione di Lucia Valentini Terrani; sicuro dei suoi mezzi Ferdinand Von Bothmer, tenore più volte presente al Rof, che ha intonato la romantica serenata “Ecco, ridente in cielo” dal Barbiere di Siviglia, cavallo di battaglia del ‘supremo’ Juan Diego Florez. Molto apprezzato Andrea Mastroni, ‘figlio’ dell’Accademia Rossiniana, che ha strappato vigorosi applausi con una resa ‘esplosiva’ dell’aria “La calunnia è un venticello”. Al termine un centinaio di persone hanno gustato il buffet allestito dall’Enoteca 075 nei sotterranei della rocca.
(fonte resto del carlino del 24 agosto 2009 di Maria Rita Tonti)