Rumi, poesia ipnotica e dervisci
dal 15 al 17 luglio 2009
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RAVENNA - Come successe nell’edizione 2004 con l’acclamatissima “I la Galigo” – lo spettacolo tratto da un poema cosmogonico indonesiano –, Ravenna Festival ospita dal 15 a venerdì, 17 Luiglio, al Teatro Alighieri (ore 21) la prima e unica rappresentazione italiana del nuovo lavoro del grande regista statunitense Robert Wilson, “Rumi. In the blink of the eye”.
Con Rumi il tema che il Ravenna Festival si è dato, ovvero la preghiera, ritorna prepotentemente al centro dell’attenzione (di Rumi è la frase “Quando ti sento arrivare il mio cuore danza, le mia braccia si aprono” scelto dal festival come proprio motto-epigramma). Lo spettacolo – realizzato grazie al prezioso contributo di Sotris e del Gruppo Hera – è basato su un’idea originale di Robert Wilson che firma regia, scena e ideazione luci e di Kuds Erguner che cura le musiche.
Mewlana Djalal-od-Din-Rumi (1207-1273) – nato a Balkh nell’attuale Afghanistan e morto in esilio a Konya, in Turchia – è il poeta mistico sufi più famoso al mondo, conosciuto essenzialmente per la cerimonia dei dervisci rotanti, una confraternita fondata da suo figlio Sultan Veled. Questa cerimonia è rimasta sconosciuta per lungo tempo in Occidente, dove erano giunti lontani echi attraverso i racconti di viaggiatori europei del XIX secolo; ma negli ultimi vent’anni è diventata un’attrazione per il pubblico europeo, con il rischio di vederne completamente snaturato il profondo significato rituale. Per contro la produzione letteraria di Rumi è stata tradotta in tutte le lingue occidentali e questo testimonia l’alto interesse della nostra cultura verso il pensiero Sufi, collocato alla frontiera delle due religioni, quasi un anello di congiunzione tra il pensiero islamico e quello cristiano.
Lo spettacolo ideato da Wilson (che il New York Times ha definito «una pietra miliare del teatro sperimentale mondiale») intorno all’opera ed al pensiero di Rumi – utilizzando essenzialmente la musica, il canto e la danza – costituisce un’emblematica occasione di incontro tra due mondi e tra due sensibilità artistiche apparentemente opposte, che trovano un forte punto di convergenza nel prevalere della forma sulla narrazione, della esasperata raffinatezza di movimento e suono, dell’armonia da vedere e dell’immagine da sentire. (Fonte http://www.romagnanoi.it)