Rigoletto al Teatro delle Muse Ancona
dal 24 al 26 febbraio 2009
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Quadro I
Una magnifica sala nel palazzo ducale
Rigoletto, il buffone di corte gobbo e deforme, forte dell'impunità che gli deriva dalla protezione del Duca, condisce con il suo sarcasmo e il suo veleno le imprese del padrone. Per i cortigiani la misura è colma e un gruppo di loro, istigati dal conte Ceprano, si riunisce nella festa armi alla mano per consumare la sospirata vendetta. Un uomo irrompe però nella sala per minacciare il Duca: è il conte di Monterone, di cui il Duca ha disonorato la figlia. Il padrone di casa ordina di farlo arrestare e Rigoletto infierisce su di lui irridendolo. Mentre viene portato via, Monterone maledice il buffone, intimandogli di non ridere del dolore di un padre.
Quadro II
L'esterno della casa di Gilda
Rigoletto è rimasto profondamente colpito dalla maledizione di Monterone. Incontra il sicario Sparafucile, che gli offre i suoi servigi, ma Rigoletto lo liquida affermando di non averne bisogno. Al tempo stesso, afferma di sentirsi vicino al sicario per i danni che entrambi sanno arrecare con armi differenti: l'uno col pugnale, l'altro con la lingua. Partito Sparafucile, Rigoletto abbraccia Gilda, sua figlia, unica sua ragione di vita. Gilda vive reclusa in casa perché Rigoletto teme che qualcuno possa approfittare della sua innocenza. Gilda, perciò, è affidata alla protezione di Giovanna. Dopo essersi accertato del fatto che la figlia sia al sicuro, il buffone si allontana senza accorgersi che il Duca si è introdotto in casa corrompendo Giovanna e che, rimasto solo con Gilda, si finge un povero studente e la seduce con il suo corteggiamento.
Voci provenienti dalla strada disturbano l'incontro e costringono il Duca a ritirarsi: sono i cortigiani che intendono vendicarsi di Rigoletto portandogli via quella che credono essere la sua amante. Rigoletto li scorge mentre stanno appoggiando una scala al muro ma, tratto in inganno dalle loro parole, crede di prendere parte a un ennesimo tranello ai danni di Ceprano e si presta a reggere la scala, dopo essersi fatto bendare. Così, non si accorge del rapimento della figlia, ma scopre l'inganno e riconosce la sua casa solo quando si strappa la benda: allora riconosce il velo di sua figlia, caduto in terra, e prima di perdere i sensi comprende che la maledizione di Monterone si sta avverando.
Atto II
Un salotto nel palazzo ducale
Il Duca torna da Gilda, ma non la trova e si dispera come un innamorato. I cortigiani lo informano del tiro perpetrato ai danni di Rigoletto, ma il Duca comprende che la presunta amante del buffone è in realtà proprio Gilda, e si precipita da lei. Rigoletto fa il suo ingresso a corte: è avvilito, ma deve fingere allegria e continuare a recitare la parte del buffone. Cerca di scoprire dove sia nascosta Gilda e crede che i rapitori abbiano agito per ordine del Duca, quindi li implora rivelando loro che la donna rapita non è la sua amante, ma sua figlia. Richiamata dalle grida del padre, Gilda accorre e gli si getta fra le braccia. Racconta di essere stata disonorata dal giovane che la seguiva in chiesa tutte le domeniche e di cui lei si era innamorata. Rigoletto, attonito, vede passare Monterone che viene condotto al patibolo senza aver potutovendicare l’offesa ricevuta dal Duca: allora promette lui stesso di provvedere alla riparazione.
Atto III
Una casa diroccata sulla sponda del Mincio
È trascorso un mese. Rigoletto ha condotto Gilda in questo luogo isolato perché desidera che la figlia si liberi del sentimento che nutre per il Duca. La casa nella quale Gilda è reclusa appartiene a Sparafucile. Questi, su richiesta del buffone, è riuscito ad attirarvi il Duca, il quale cerca di sedurre Maddalena, la sorella del sicario. Gilda, spiando la scena del corteggiamento, capisce che tipo d'uomo sia il Duca e decide di partire per Verona. Appartatosi con Sparafucile, Rigoletto mette a punto il piano della sua vendetta: a mezzanotte tornerà di persona per gettare nel fiume il corpo del Duca. Maddalena, sedotta a sua volta, convince però il fratello a risparmiare il Duca, che si è addormentato nel granaio, e a consegnare a Rigoletto il corpo di un'altra persona. Sparafucile accetta di uccidere il primo che busserà alla porta. Gilda, vestita da uomo per intraprendere il viaggio verso Verona, non resiste però alla tentazione di tornare nella casa in cui ha visto consumarsi il suo tradimento e ascolta, non vista, la conversazione dei due fratelli. Così, comprende di essere l'unica a poter salvare la vita al Duca e decide di sacrificarsi, domandando in cuor suo perdono al padre. Quindi, bussa alla porta di Sparafucile. Poco dopo, Rigoletto ritorna. Getta al sicario il denaropattuito e riceve in cambio un corpo, custodito in un sacco. Mentre lo trascina verso il fiume, sente la voce del duca che proviene dalla casa e capiscedi essere stato ingannato. Apre il sacco e vi trova la figlia, ferita a morte. Mentre piange, lasupplica di resistere e di restare in vita, ma Gilda si dice pronta a raggiungere la madre in cielo e promette di vegliare su di lui. Gilda muore, mentre Rigoletto crolla sotto il peso della maledizione che si è compiuta.