Re Lear Opera bologna
dal 08 al 24 aprile 2009
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Lear, re di Britannia vecchio e autoritario ha tre figlie: Goneril, moglie del duca di Scozia, Regan, moglie del duca di Cornovaglia, e Cordelia, alla cui mano aspirano il re di Francia e il duca di Borgogna. Lear decide di dividere tra di loro il proprio regno secondo il bene che queste dimostreranno di volergli e, credendo alle parole più che indagando i sentimenti, premia le avide e ipocrite Goneril e Regan, mentre ripudia l’orgogliosa e modesta Cordelia. Goneril e Regan, infatti, manifestano uno sviscerato affetto, e ciascuna riceve un terzo del regno.
Cordelia, modesta e dignitosa, invece, dice di amarlo quanto il dovere le comanda. Irato di tale risposta, il re divide la sua parte tra le sorelle. Il re di Francia accetta Cordelia senza dote. Il conte di Kent, che prende le parti di Cordelia, è bandito, ma segue il re sotto mentite spoglie. Goneril e Regan, appena hanno in mano il potere, rivelano il loro animo malvagio e fanno di tutto per scacciare il padre, ormai senza ripari, Il conte di Gloster mostra pietà per il vecchio re e, grazie a una delazione del figlio illegittimo Edmund, è sospettato di complicità coi Francesi sbarcati in Inghilterra a istanza di Cordelia ed è fatto accecare dal duca di Cornovaglia. Prima di procurare la rovina del padre, Edmund aveva calunniato presso di lui il fratello, il legittimo Edgar, costringendolo a fuggire. Camuffatosi da accattone demente (il povero Tom) Edgar si riduce a vivere in una capanna nella landa, e proprio in questa capanna cercheranno rifugio dalla tempesta Lear col Matto di Corte e il fedele Kent.
Nella tempesta, al freddo e senza riparo, Lear perde la ragione. Kent lo accompagna a Dover e qui Cordelia lo riceve affettuosamente. Intanto Goneril e Regan si sono entrambe innamorate di Edmund, divenuto nel frattempo conte di Gloster. Goneril, per togliere di mezzo la rivale che, rimasta vedova, vuole sposare Edmund, l’avvelena; ma la sua trama di sbarazzarsi del proprio marito è scoperta da una lettera e Goneril si toglie la vita. Edmund, accusato di tradimento, viene ucciso da Edgar, ma prima di morire riesce a dare l’ordine d’impiccare Cordelia. Lear, che sognava di stare per sempre accanto alla figlia se la vede strangolare sotto gli occhi e muore sopraffatto dal dolore.
La tragedia narrata da Shakespeare si rifà alla “favola” di Leir-Lear collocabile nell’anno 3105 dalla nascita del mondo e, da questo dato di fatto non trascurabile, ne è discesa anche la necessità di rappresentare una realtà completamente astorica “….alle soglie del tempo, non fuori del tempo, ma non storicizzata”, imponendosi, qui più che altrove, l’imperativo categorico di rappresentare un testo “così come è stato scritto” senza trascurarne alcun aspetto. Nella varietà dei piani su cui Re Lear si articola, si può leggere un contrasto generazionale, un dramma familiare, una lotta per il potere, un dramma esistenziale, la manifestazione di una prepotente violenza verbale e ciascuna di queste interpretazioni coesiste in un armonico equilibrio.
NOTA di REGIA
Per affrontare Re Lear occorre coraggio o incoscienza, perché i contenuti poetici e i piani di lettura sono così numerosi da sembrare un labirinto senza uscita. Abbiamo scelto, pertanto, di seguire il tema della follia attraverso la quale i personaggi principali devono confrontarsi per ritrovare la loro umanità. Ecco allora che la tempesta più volte citata nel testo è sì reale, ma è soprattutto uno sconvolgimento della ragione, dell’ordine dei sensi del re.
Ecco che la verità urlata in faccia a Gloster sul tradimento di Edmund a danno di Edgar è il mezzo per sconvolgere la mente del padre, ottenebrato, a prescindere dal suo accecamento. Ecco che Edgar, tradito dal fratello, si finge pazzo per ricostruire un rapporto superficiale con il padre Gloster. Ecco che il Matto esprime frasi senza senso che, solo se ascoltate attentamente, sono vere perle di saggezza e scompare quando la follia di Lear raggiunge il culmine, quasi fosse la ragione del re.