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Rassegna Sottosale Bellaria: ospiti Arrigo Sacchi e Marino Bartoletti

il 25 luglio 2010

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Bellaria Rimini Altro

Descrizione dell'Evento

“SOTTOSALE”: SECONDO APPUNTAMENTO CON LA NUOVA, PRESTIGIOSA RASSEGNA CULTURALE DOMENICA 25 LUGLIO SERATA-EVENTO IN PIAZZA MATTEOTTI INSIEME AD ARRIGO SACCHI, MARINO BARTOLETTI E CARLO F. CHIESA Il ricordo affettuoso dell’ex Ct: “Un debito di riconoscenza verso il Bellaria calcio e verso tutta la Città

Domenica prossima 25 luglio, alle ore 21,30, secondo appuntamento con SOTTOSALE, la nuova, prestigiosa rassegna culturale curata da Giancarlo Mazzuca che animerà l’estate di Bellaria Igea Marina. Un ricco calendario di incontri con gli autori, dialoghi ed interviste, tenuto a battesimo con successo, sabato scorso, dai parlamentari Giancarlo Lehner e Massimo Vannucci.
Per questa seconda serata, “SOTTOSALE” lascierà la sua location abituale per approdare in piazza Matteotti, nel centro di Bellaria, dove, accompagnati dalle fasi salienti del mondiale proiettate sul maxischermo, tre ospiti d’eccezione daranno vita a una serata dal titolo “L'Italia nel pallone”: Arrigo Sacchi, ex allenatore della Nazionale italiana di Calcio, Marino Bartoletti, giornalista sportivo e conduttore televisivo, e, insieme
a loro, Carlo F. Chiesa, autore del libro “Il secolo azzurro” (Minerva edizioni, 2010) L’Italia nel pallone… L’Italia è nel pallone? L’Italia, campione del mondo 2006, eliminata e umiliata dalla Slovacchia, è tornata a casa dai mondiali in Sudafrica tra la delusione e la rabbia del popolo dei tifosi. Una nazionale senza carattere né gioco, e men che meno classe. Si è chiusa un'era, non solo quella di Lippi. Al di là dei luoghi comuni, dove
abbiamo perso? Cosa recuperare per tornare a vincere? Per un’era che si chiude, cosa si apre?
Tre ospiti d’eccezione presenteranno i propri spunti di riflessione sul tema e cercheranno di offrire le giuste risposte… …tra loro, il grande Arrigo Sacchi. “Il mago di Fusignano” è considerato uno degli allenatori più rivoluzionari della storia del calcio, cui ha contribuito con la straordinaria filosofia tattica infusa al leggendario Milan di fine anni ’80 e primi anni ’90, esecutore sul terreno di gioco di un nuovo modo di praticare il calcio, spiazzante e vincente tanto in Italia quanto sui campi internazionali. Dopo i colori rossoneri, una lunga parentesi come Ct degli Azzurri, con il Mondiale del 1994 sfuggito all’ultimo rigore sotto il sole di Pasadena.
Arrigo Sacchi ha un legame stretto e personalissimo con la nostra Città, anche e soprattutto grazie alla sua esperienza con la squadra del Bellaria: una parentesi che contribuì a formare il giovane, ma già ricco di personalità e nerbo, allenatore, passo importante di un’intensa gavetta in terra di Romagna prima del Milan e dei grandi trionfi, prima della Nazionale e del Mondiale americano.
“E’ davvero un grande piacere tornare a Bellaria Igea Marina, lo stesso piacere con cui non ho esitato di fronte all’invito rivoltomi dall’amico Giancarlo Mazzuca”, sottolinea l’ex Ct. “Nutro un affetto particolare verso Bellaria, e devo essere molto riconoscente sia verso la Città sia verso la Società calcistica che, all’inizio della mia carriera mi accolse e credette in me, al punto tale da affidarmi la squadra senza che nemmeno avessi ancora l’abilitazione ad allenare.”
“Era l’epoca di Ferruccio Giovanardi ed Alessandro Zamagni (- al tempo co-presidenti del Bellaria calcio), due grandi dirigenti e due persone dal grande spessore umano. Di loro ho uno splendido ricordo, e alle loro figure mi lega un debito di riconoscenza che il passare degli anni non ha intaccato.” Un storia del tutto particolare, quindi, quella che vede come protagonisti Arrigo Sacchi e la nostra Città. Un esperienza che, però, si sarebbe potuta interromepere prematuramente se la lungimiranza di Giovanardi e Zamagni non avesse fatto il resto. Racconta Sacchi: “Al di là del fatto che non ero ancora in possesso del patentino, il problema fu l’inizio del
campionato: una partenza davvero negativa, con cinque sconfitte e un pareggio. Era mia intenzione dimettermi, alla luce di quei risultati, ma fui dissuaso dai due dirigenti, i quali mi invitarono a mantenere l’incarico, mi aiutarono e mi sostennero in nome della fiducia nei miei confronti e della scelta fatta affidandomi la squadra. Così”, continua l’ex Ct, “la mia esperienza a Bellaria continuò, grazie alla pazienza e al buon senso di Giovanardi e Zamagni, che fecero l’esatto contrario di ciò che il 90% dei loro colleghi avrebbe fatto: anche per questo, per quanto la mia esperienza al Bellaria sia durata solo una stagione, essa è stata fondamentale per la mia formazione umana e professionale.” Una fiducia, quella riposta da Ferruccio Giovanardi, ben testimoniata da quest’episodio: “Venne un momento”, ricorda ancora oggi con affetto Arrigo Sacchi, “in cui chiesi aiuto e consiglio a Giovanardi affinchè mi aiutasse per risolvere, finalmente, la questione dell’abilitazione ad allenare. Ebbene, accolse quasi con dispiacere la cosa, quasi con rammarico: credeva nelle mie capacità e sapeva che il conseguimento del patentino mi avrebbe portato lontano dal Bellaria.” Ma la carriera di un predestinato era ormai pronta a sbocciare. Arrivò il corso a Coverciano, l’impegno nelle serie superiori, poi la panchina del
Parma, il Milan e un appuntamento già scritto con la storia del calcio.
“Sono rimasto molto addolorato per la scomparsa di Ferruccio”, conclude poi Sacchi, “sarebbe stato bello condividere anche con lui questo gradito ritorno a Bellaria Igea Marina e la serata, che sono certo sarà piacevole, di domenica prossima.”
La scheda del libro “Il secolo azzurro” di Carlo F. Chiesa:
Il 15 maggio 2010 la Nazionale ha compiuto 100 anni. Un traguardo che testimonia le profonde radici popolari della squadra rappresentativa di tutti gli italiani e il suo fondamentale ruolo nella storia del nostro Paese ed in quella del calcio mondiale, testimoniata dal prestigioso albo d’oro, ricco tra gli altri di ben quattro titoli mondiali e di uno europeo. L’evento, avvenuto giusto alla vigilia del Mondiale di calcio in Sudafrica, è stato celebrato da Minerva Edizioni con “Il secolo azzurro”: un’opera di grande impatto, che si propone l’obiettivo della completezza, articolandosi in due parti. La prima – La storia dei cento anni – contiene il racconto della lunga avventura della squadra, corredata dai tabellini completi di tutte le partite, emendati dei tanti errori e lacune che una lunga tradizione si portava dietro da anni, e una galleria di immagini straordinarie. Sia sul piano della
ricerca storica che di quella iconografica l’opera è il frutto di un lavoro di scavo senza precedenti, che ha messo da parte la storiografia ufficiale per ripartire da zero, attraverso una indagine a tappeto su antichi documenti, stampa dell’epoca e testimonianze dirette. Ciò ha consentito di “riscrivere” più di un capitolo relativo alla vita e alla conduzione della rappresentativa, alla luce di nuovi ritrovamenti. Così anche sul piano iconografico non mancano alcuni momenti particolarmente emozionanti, come il recupero di una rarissima istantanea di due giocatori della prima partita – giocata il 15 maggio 1910 contro la Francia all’Arena Civica di Milano – che fa finalmente chiarezza sulla singolarissima “divisa” indossata quel giorno dai giocatori italiani.
La seconda parte del volume contiene L’Enciclopedia dei cento anni, che in 1.075 voci “copre” tutto lo scibile del secolo della Nazionale: le 831 biografie complete di tutti gli attori del grande film della squadra più amata dagli italiani: i giocatori che ne hanno indossato la maglia, i Commissari tecnici e allenatori, i presidenti della Federcalcio. E poi 244 fatti, misfatti, aneddoti, gialli grandi e piccoli che svelano tutti i retroscena e gli elementi – agonistici e no – più curiosi di questo affascinante romanzo.
Impressionante il corredo illustrativo: 1.063 fotografie che comprendono le immagini di tutti i giocatori e i Commissari tecnici, 20 tavole che raccontano l’evoluzione della maglia e dieci “moviole” per i momenti tecnicamente più emozionanti vissuti sul campo.
Il volume è stato realizzato da Carlo F. Chiesa, giornalista di lungo corso (anche al seguito della Nazionale), già autore di opere sulla storia del calcio, e corredato dalle ricerche statistiche di Lamberto Bertozzi, collezionista di materiale giornalistico e statistico tra i primi in Italia. Carlo F. Chiesa, nato a Bologna nel 1954, laureato in giurisprudenza, ha avviato la carriera giornalistica nella cronaca di Bologna del Giornale nuovo di Indro Montanelli prima di passare al Guerin Sportivo, di cui è stato per anni l’inviato del calcio in giro per il mondo. Specializzatosi nella storia del pallone mondiale sul mensile Calcio 2000 di cui è stato tra i fondatori, attualmente scrive su Il Resto del Carlino, trattando soprattutto temi storici legati alla città di Bologna. E’ coordinatore editoriale del Comitato per le celebrazioni del Centenario del Bologna.
La rassegna SOTTOSALE è a cura di GIANCARLO MAZZUCA, giornalista che ha collaborato a importanti testate nazionali, come il “Corriere della Sera” e “Il Giornale”. E’ stato vicedirettore della “Voce” e direttore del “Quotidiano Nazionale”, del “Resto del Carlino” e del “Giorno”. Ha conseguito numerosi riconoscimenti giornalistici, tra cui i premi Saint – Vincent, Montanelli e Silone. Fra i suoi libri, Indro Montanelli: la mia Voce, I signori di Internet, La Fiat da Giovanni a Luca (con Alberto Mazzuca) e I faraoni (con Aldo Forbice). Nell’aprile 2008 è stato eletto alla Camera dei Deputati.

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