Pilobus Dance al Regio di Parma
dal 20 al 21 maggio 2009
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Pilobolus (Cristallino) è uno zigomicete fototropico, un fungo amante del sole che si diffonde nelle aie e sui terreni da pascolo. E' un piccolo organismo aggressivo, lungo solo mezzo centimetro che può diffondere le sue spore fino a duecento metri di distanza dal luogo di origine. Da circa trent'anni Pilobolus è anche un tipo di danza assolutamente originale. Pilobolus, l'organismo artistico, germina nel fertile suolo della classe di danza del Dartmouth College nel 1971. Il risultato è un processo coreografico basato sulla collaborazione e su un nuovo approccio alla divisione dei pesi che dà alla giovane compagnie una serie di abilità molto forti, ma assolutamente non tradizionali, per fare danza. La compagnia non ha mai perso il suo impeto originario e rimane profondamente legata all'idea di collaborazione tra i suoi membri, con i suoi quattro direttori artistici e sei ballerini che contribuiscono a creare uno dei più popolari e più variegati repertori di danza. Più di tre decenni di attività e un repertorio di circa 85 opere coreografiche sono oggi la testimonianza più concreta della particolare fertilità e longevità e della perfetta sinergia creativa dell'ensenble.
Il Pilobolus Dance Theatre vive e lavora a Washington Depot, Connecticut, una piccolo cittadina nel nord-ovest rurale, e si esibisce per il pubblico teatrale e televisivo in tutto il mondo. Le coreografie dei Pilobolus fanno parte dei repertori delle maggiori compagnie di danza, quali il Joffrey Ballet, il Feld Ballet, l'Ohio Ballet, l'Arizona Ballet e l'Aspen/Santa Fe Ballet negli Stati Uniti, il Ballet National de Nancy et de Lorraine, il Ballet du Rhin in Francia e il Balletto di Verona.
Il vocabolario fisico delle coreografie dei Pilobolus non deriva dalla lunga tradizione dei classici movimenti di danza, ma da intensi periodi di improvvisazione e gioco creativo. Questo processo suscita da sempre grande interesse, tanto che nel 1991 la Compagnia inaugura il Pilobolus Institute, un programma di formazione che utilizza l'arte della coreografia come modello per il pensiero creativo in ogni campo. Il Pilobolus Institute ha collaborato con il Lincoln Center Institute, la Juilliard School e il Joyce Theater e ha avviato il programma ?Pilobolus-in-the-Schools? che, in collaborazione con il pubblico giovane, organizza rappresentazioni e workshop nelle scuole pubbliche. Il Pilobolus Institute prosegue inoltre la sua residenza nell'ambito del Theater Studies Program all'Università di Yale.
Quattro le coreografie presentate , di esse ecco alcune note: in Symbiosis due esseri sono sinuosamente e sensualmente intrecciati. La coreografia, in parte ricerca darwiniana e in parte vera e propria storia d'amore, non cessa mai di stupire per la sua profondità emotiva. Tra le prime coreografie dei Pilobolus, Walklyndon è una danza senza sottofondo musicale caratterizzata da un'intenso humor. Sei atleti vestiti con abiti sgargianti si muovono velocemente, scontrandosi tra di loro, esplorando così il confrontarsi, la competizione e l'equilibrio. Day Two, una delle coreografie storiche dei Pilobolus ripropone l'atmosfera tribale del secondo giorno della creazione del mondo, dalle prime forme di vita fino al momento in cui le creature della terra spiccano il volo. Considerata una delle coreografie più divertenti dei Pilobolus con le musiche di Brian Eno and The Talking Heads, Day Two cattura la meraviglia del processo evolutivo e il fascino dell'esistenza.
Torna al Teatro Regio di Parma, il 20 e 21 maggio, il Pilobolus Dance Theatre, il popolarissimo ensemble statunitense che per primo ha sposato fisicità atletica, illusionismo magico e danza moderna. Il gruppo, nato oltre trent’anni fa in un college americano sotto l’ala di un giovanissimo Moses Pendleton, ha percorso tutto il pianeta e continua a conquistare il pubblico di ogni latitudine ed età grazie ai suoi seducenti spettacoli. Al Teatro Regio, dopo la partecipazione straordinaria all’opera Die zauberflöte, i Pilobolus tornano con un caleidoscopio delle loro migliori creazioni, in perfetto equilibrio tra l’esuberante atletismo degli esordi e il nuovo lirismo degli ultimi tempi. Nel programma, composto da quattro titoli, accanto agli evergreen Tsu Ku Tsu e Day Two, figurano i classici Pseudopodia e Gnomen .
Tsu Ku Tsu è un pezzo molto giapponese. Il maestro percussionista Leonard Eto ha creato una partitura originale con il Taiko, il tamburo giapponese. La coreografia combina atmosfere meditative, rituali e maestose, con gli spettacolari gesti atletici dei Pilobolus e le sinuose sagome create con i corpi. La coreografia è stata commissionata dal Dance Umbrella, Boston, Inc., con i fondi di: Japan Foundation (nell’ambito del programma “Performing Arts Japan”), LEF Foundation, Joyce Theater, Quick Center for the Arts at Fairfield University, Hancher Auditorium dell’Università dello Iowa con il supporto di Gary e Ladonna Wickland, National Endowment for the Arts e Connecticut Commission on the Arts.
Tra le prime coreografie storiche dei Pilobolus, in un’atmosfera tribale, Day Two rappresenta il secondo giorno della creazione del mondo, dalle prime forme di vita sino al momento in cui le creature della terra spiccano il volo. Considerata una delle coreografie più divertenti dei Pilobolus, con le musiche di Brian Eno e dei Talking Heads, Day Two cattura la meraviglia del processo evolutivo e il fascino dell’esistenza.
Pseudopodia è un assolo su percussioni, allegoria di un arbusto rotolante.
Gnomen è un classico dei Pilobolus. La coreografia, per quattro danzatori, analizza le relazioni umane attraverso un fantasioso e inusuale vocabolario fisico. Questa coreografia è dedicata alla memoria del nostro amico e collega Jim Blanc. È stata resa possibile anche grazie ai contributi della sua famiglia e dei suoi amici e della commissione dell’American Dance Festival, con il sostegno della Connecticut Commission on the Arts, del National Endowment for the Arts e delle Philip Morris Companies, Inc. New Production Fund.