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Pensieri E Parole Lucio Battisti

dal 23 al 25 gennaio 2009

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Bologna Altro

Descrizione dell'Evento

Si tratta di un innovativo, eppur popolare, teatro musicale di narrazione, un teatro cioè che reinventa da un lato un possibile melodramma contemporaneo, dall’altro l’esperienza del teatro di parola (il monologo di qualità “alla Paolini”) e, insieme, il teatro di parole e canzoni “alla Giorgio Gaber”, per intenderci. Mix di radici che produce un teatro a tutti gli effetti “nuovo”.

Il progetto nasce dalla determinazione e dalla maturazione di un grande e singolare talento della nostra scena: Gianluca Ferrato, attore di solidissime basi teatrali, interprete musicale e grande appassionato di musical e “canzonette” che, come si sa, canzonette e basta non sono mai. Così nasce lo spettacolo per Lucio Battisti: con le sue indimenticabili canzoni, con il mistero e il fascino della sua vita personale e artistica, e con un protagonista sulla scena che sarà esso stesso una sorpresa per il pubblico: un personaggio d’invenzione che in modo originale ma coerente, intreccerà la propria vita, i propri pensieri e parole, con quelli di Battisti uomo e artista.
Oggetti smarriti
È così, che tra risate e dolori, si dipana la matassa dell’amore. Forse senza trovare una soluzione. Si ama perché non si può farne a meno, perché in due si sta meglio, perché l’amore è l’unica risorsa che abbiamo per far fronte alla vita. Per sfidarla la vita, e “per non essere soli, si inventano amori che la gente per bene, chiama particolari”. Questa è la storia che raccontiamo, il “teorema “ che vogliamo dimostrare.

Che non è vero che da domani “prendi una donna trattala male, lascia che ti aspetti per ore, non farti vivo e quando la chiami fallo come fosse un favore”. Il nostro spettacolo precedente sempre del “trittico” Paterlini/ Ferrato/ Mattolini, si chiudeva con una grande canzone di Enrico Ruggeri. Anche questa volta c’è un suo “regalo” prezioso. Come l’amore. Anche quello che abbandona. “Viva l’amore anche quando non c’è, quando finisce con le sue ombre lunghissime. Grazie all’amore, che più ci fa male e più ci manca, che più è tranquillo e meno ci tormenta”.

L’amore lo vive il nostro protagonista e riesce anche a riderci su. Come nella migliore delle tradizioni. Il “regalo” che ci ha fatto Enrico è intitolato “Oggetti smarriti”. “C’è il vestito da sera che mettevi per me, tra le cose che hai dimenticato qui. Delle scarpe di tela consumate dal sole, tra le cose che hai dimenticato qui. C’è un giornale che ho letto, le candele di cera, tra le cose che non hai portato via. Il mio primo biglietto, quella tua canottiera, tra le cose che mi fanno compagnia. E’ incredibile pensare a come a volte si nascondono, poi saltano fuori, quando non le cerchi più. Sono le persone come noi. Sono fatte come siamo fatti noi. C’è quel vaso di fiori, che non riempivi più, tra le cose che hai dimenticato qui.

Una stampa a colori, credo fosse Dalì, tra le cose che hai dimenticato qui. E il vento trasporta memorie, sconfitte vestite da grandi vittorie. E il vento riporta alla luce certi segni sulla pelle che non cambieranno mai. Sulle deboli persone come noi. Sulle povere persone come noi. C’è un’impronta sul muro perché un quadro non c’è tra le cose che hai dimenticato qui. Tra i coltelli e il caffè, hai lasciato anche me tra le cose che hai dimenticato qui.

”Ne sentirete tanta di musica, tante canzoni, ricordi, refrain, brani per intero. Con due strumenti: pianoforte e violino, come vuole la nuova tradizione della commedia musicale “da camera”. E in cima a tutti Lucio Battisti e quelle note eterne che fanno di lui uno dei migliori cantori moderni. (Gianluca Ferrato).

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