Passi Spettacolo Danze Musiche Dal Mondo
il 05 luglio 2008
vedi sulla mappaForlì Altro
Parteciperanno gli insegnanti Sara Succi, Denise Galassi, Simona Ruzza, Alessandra Pizza, Marco Mussoni, Diony e i loro allievi. Entrata libera, Musica dal vivo, banchetti informativi, massaggi shiatsu (scuola araba fenice) e tanto altro!
Le radici molto antiche e le influenze di diverse culture regalano alla danza del ventre un energia potente e magica, visibile nei gesti e nelle movenze che trasmettono gioia, femminilità e mistero. Grazie ai movimenti presenti nella danza del ventre possiamo esplorare il nostro corpo e conoscere meglio noi stessi, liberando i blocchi energetici e le emozioni. Nel metodo didattico si studieranno al tecnica della danza del ventre egiziana: shabi (folklore), baladi (popolare), sharqi (classico), note sul cabaret e altri stili, la musica e la cultura, l'abbigliamento e note anatomiche. Inoltre si lavora sul radicamento che dona sicurezza, la respirazione che massaggia gli organi interni e apporta serenità , la postura per avere più portamento e l'espressione personale, per ritrovare se stessi e divertirsi assieme. Nel 1999 viene in contatto con la danza "del ventre", la sua formazione vera e propria inizia quando conosce la Danza Egiziana: frequenta corsi settimanali e stage di approfondimento con Maria Martinez, Marie Al Fajr, Claudia Hainle, Suraya Hilal, Jamila Zaki, Paola Ziliotto, Saad Ismail, Francesca Perdetti e Wendy Allen (tribalbelly dance), Carolina Fonseca e Miriam Szabo (duende), Fabio Tricomi, Ibrahim el Minyawi, Caroline Chevat (darbouka) ed altri. Ha concluso il "Corso biennale di formazione in danza egiziana e mediorientale" e il "master per insegnanti di danza egiziana e mediorientale" presso la "Scuola di danza Maria Martinez"; oltre a studiare i diversi stili e le danze folkloristiche, segue stage di percussione, qi gong, lavoro posturale, yoga, bioenergetica, pilates e anatomia esperienziale. Trova indispensabile lo sviluppo psicologico collegato e integrato allo sviluppo corporeo e lo applica al mondo della danza per una maggior consapevolezza di se. |
|
Musica e danza sono inscindibili, é continuo lo scambio di energia tra percussionista e ballerino, é un dialogo vero e proprio, un linguaggio... Ad ogni passo la musica risponde con un particolare accento sul djembe e viceversa. La danza africana si balla a piedi nudi dove le piante toccano dolcemente il suolo... A contatto con la terra, con le nostre radici... Che ci portano a scoprire l'affinità antica che abbiamo anche noi occidentali con quest'arte, risveglia il senso d'armonia con il nostro corpo, il piacere di sentirlo accordato su un ritmo, ci riporta qualcosa che appartiene anche alla nostra storia (come erano vissute le tarantelle nel sud o le danze popolari della nostra zona rurale) Si dedica all'esperienza della danza e musica africana da circa 4 anni durante i quali alcuni componenti hanno partecipato a diversi stage formativi in Italia Francia Belgio Senegal e Guinea. Il loro studio continua accanto ai maestri Mamadou Djan Camarà (Guinea - Reggio Emilia) e Solò Dienaba Diedhiou (Senegal – Bologna) che saranno invitati presso il Centro Culturale Khatawat in occasione di laboratori durante il prossimo inverno. Dal 2005 organizzano e conducono laboratori aperti e corsi durante l'inverno. |
|
La Capoeira é arte, danza, lotta, sport, difesa personale, ginnastica e cultura. àˆ accompagnata da canti e strumenti a percussione di origine afro-brasiliana: Berimbau, Pandeiro, Atabaque e Agogo. La Capoeira é nata durante l'epoca coloniale nella regione nord-est del Brasile come forma di rivolta degli schiavi e si é poi sviluppata in tutto il paese. Per lungo tempo, anche dopo la fine della schiavitù, é rimasta espressione delle classi emarginate. Oggi la Capoeira non solo é entrata in tutte le realtà della società brasiliana ma é anche conosciuta e praticata in vari stati dell'America e dell'Europa. Il momento espressivo della Capoeira é la "Roda": insegnanti e allievi uniti in cerchio cantano e suonano mentre due di loro, al centro della Roda, guidati dal suono del Berimbau, danzano la danza guerriera fatta di acrobazie e movimenti eleganti che all'occorrenza possono diventare colpi micidiali. La capoeira é una forma di socializzazione, sviluppa la creatività dei praticanti grazie all'improvvisazione dei movimenti e al lavoro sui canti e sugli strumenti musicali. Contra-Mestre Dito e istruttore Diony del Gruppo di Capoeira Coquinho Baiano provenienti da Campinas, Sà£o Paulo, tengono corsi di capoeira a Ravenna, Forlì, Bologna e Imola. Il Gruppo di Capoeira Coquinho Baiano presente sul territorio dal 2001 riunisce attualmente circa 120 allievi di età compresa tra i 6 e i 40 anni. |
|
Il Bharata Natyam é lo stile più antico di teatro-danza dell'India. Le sue origini risalgono addirittura al secondo millennio a. C. e il suo repertorio si fonda sulla ricca e complessa mitologia hindu, in cui le gesta degli dei vengono riproposte con un preciso linguaggio corporeo. La tradizione conferisce a questo stile coreutica origini divine e, non a caso, in India una delle divinità più importanti (soprattutto nel sud del subcontinente) é Shiva in veste di danzatore cosmico, ossia Shiva Nataraja, il Signore della danza. Tutt'oggi milioni di devoti non riescono a concepire la vita dell'universo senza l'energia sprigionata dalla danza del dio. Il termine "natyam" in sanscrito significa danza, "bharata" é invece un acronimo delle tre parole Bhava (espressione), raga (melodia), tala (ritmo). Lo stile noto come Bharata Natyam é infatti una perfetta sintesi di questi tre elementi. Tale disciplina é detta anche "yoga in movimento" poichè richiede la totale conoscenza del complesso psico-fisico, nonchè concentrazione e dedizione. Alcune delle caratteristiche principali sono: la perfetta geometria delle linee del corpo, la velocità e la ricchezza ritmica, combinati con un elaborato linguaggio delle mani "mudra" e una raffinata mimica del volto. Dopo aver conseguito la laurea in Storia Orientale si avvicina allo studio del teatro-danza dell'India del sud, stile Bharata Natyam. La sua formazione inizia con lo studio della danza classica dal 1989 al 1995 seguendo corsi e seminari presso l'Ass. "Balletto Tersicore" di Alba Adriatica (TE) con la maestra Carla Alesiani e presso lo I.A.L.S. di Roma con il maestro Anton Kalinov. Nel 2000 incontra Nuria Sala Grau, della quale continua a seguire corsi e seminari di approfondimento. Studia con maestri indiani quali K. Mohan, Pramila e H. Hariharan, P. T. Narendran, Balagopal, Haribabu sia in India (Chennai) che in Italia. Attualmente si dedica allo studio e all'insegnamento del Bharata Natyam presso il "Centro Natura" e il "Vecchio Son" di Bologna. Dalla fine del 2005 entra a far parte del gruppo di danza "Naga" nato da un'ideazione di Nuria Sala Grau, partecipando a numerosi festival e rassegne di danza. |
|
Con il termine flamenco si intende tutto quanto rientra nell'ambito della cultura gitana e cioé il linguaggio, la poesia, la musica, la danza, i costumi e la maniera di vivere. Il ritmo incalzante dei piedi e delle mani scandisce le contrastanti emozioni espresse in questa danza. Nel flamenco, infatti, vengono rappresentati l'amore, la passione, la sensualità , l'allegria e il dramma in forme sempre nuove. La bellezza del ballo Flamenco si manifesta nello stile, che può ispirare una gamma infinita di effetti plastici e nella viva espressività coreografica che richiama alcune danze orientali. Nasce a Roma dove Frequenta la scuola I.A.L.S. e studia danza classica, moderna, tip-tap, afro-contemporanea e flamenco. Si appassiona a quest'ultima danza perfezionandosi in numerosi stages in Spagna, Francia ed Italia con i più qualificati maestri: Timo (maestro di bulerias), Imma Perez (del corpo di ballo di Antonio Gades) e, con manuel Vincent Betanzos e Joaquàn Grilo (già balerino di paco de Lucia), studia assiduamente organizzando anche loro stages in Italia. |
|
E' un percorso teatrale biennale che fornisce gli strumenti per riuscire ad improvvisare da soli e in gruppo sviluppando una maggiore presenza scenica. Alla fine del biennio, tra le altre cose, ci sarà la volontà di formare un gruppo di attore dell'improvvisazione teatrale (prima amatori e successivamente, se sarà possibile, anche professionisti), che possano realizzare spettacoli nella zona di Forlì (con punto di riferimento il Centro Culturale Khatawat)... cosa già accaduta a Riccione dove l'Associazione AttiMatti ha la sede e in tante altre città d'Italia affiliate all'associazione Improteatro. Si tratta, comunque, di un percorso formativo indicato non solo per chi si avvicina per la prima volta al mondo del teatro, ma anche per chi voglia scoprire l'importanza dell'improvvisazione teatrale come approccio al testo. Primo Anno: Ricerca della spontaneità .Tecniche di base dell'improvvisazione teatrale. Presenza scenica. Costruzione di storie. Schemi per monologhi e improvvisazioni collettive. SCUOLE TEATRALI PRATICATE: STAGE E LABORATORI: |