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Arrivano i Pasqualotti a Novafeltria di Rimini

il 17 gennaio 2010

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Novafeltria Rimini Altro

Descrizione dell'Evento

L’Amministrazione Comunale di Novafeltria e il gruppo Aquilotti di Perticara, invitano tutti gli amanti delle tradizioni popolari, domenica 17 gennaio a Novafeltria (ore 15,30, Teatro Sociale) alla prima edizione di “ARRIVANO I PASQUALOTTI”.

Reduci, anche quest’anno, dal lungo viaggio che li ha portati, in occasione dell’Epifania, cantando la tradizionale “Pasquella”, in molti paesi della Valmarecchia e della Valle del Savio, si daranno appuntamento a Novafeltria gli Aquilotti di Perticara e i Pasqualotti di San Piero in Bagno, Sant’Agata Feltria, Maiolo, Scavolino, Palazzo, Sarsina e Selvapiana.

La PASQUELLA

Come ogni anno, da tradizione che si rispetti ,nel periodo dell'Epifania vengono intonate per le vie di borghi e paesi le note della Pasquella e, anche a Perticara, vi è un gruppo di volenterosi "giovanotti" guidati da Roberto Urbinati (alias ROBIK) chiamati AQUILOTTI che, il giorno 6 gennaio cantano allegramente in giro per le contrade paesane.

La Pasquella (Pasquèla) è un canto rituale del solstizio d'inverno ed appartiene al repertorio dei canti di questua dell'Epifania.

Il canto della Pasquella è uno dei più importanti rituali di questua del solstizio d’inverno e costituisce un piccolo frammento di cultura popolare che una volta rappresentava l’essenza del mondo rurale ma che ora purtroppo è in via di estinzione. I canti rituali di questua appartengono a quella categoria di testimonianze che sono per lo più scomparse ma che costituiscono vere e proprie pillole di saggezza nelle quali i contadini nascondevano la verità.

Nella tradizione locale, il canto viene eseguito la notte di vigilia dell'Epifania (5 gennaio); a cantarlo sono i "Pasqualotti, o Pasquarùl", gruppi di cantori con accompagnamento musicale, che ogni anno si ritrovano per portare di casa in casa questo canto augurale, ricevendo in cambio offerte di vino, cibo e denaro, destinati alla "mangiata" finale che conclude la festa.

La notte tra il 5 e il 6 gennaio nella cultura romagnola è considerata una notte magica. E' la dodicesima notte dopo il Natale... sono 12 i mesi dell'anno,gli Apostoli,le ore del giorno e della notte e anche i giorni di differenza tra il calendario solare e quello lunare.

Si narra che nel periodo delle dodici notti (dal solstizio d' inverno all' epifania)i morti che appartenevano al regno sotterraneo venissero fuori e si incarnassero nell'ultima notte, appunto la dodicesima, negli animali della stalla e che questi ultimi avessero il dono della parola.

Infatti in questa notte magica gli animali parlano tra loro con la lingua degli uomini,predicono il futuro e bisogna stare attenti a non ascoltarli:chi lo fa,rimane intrappolato tra queste due dimensioni,ed è destinato a rimanere nell'aldilà,con il sorgere del sole.

Da qui l'origine della Pasquella.

Purtroppo, nella società moderna , questi riti antichi stanno scomparendo e con essi anche il ricordo delle tradizioni, ma fortunatamente si sono ricostituiti gruppi di cantori e musicanti che mantengono viva questa tradizione .

Sono i Pasqualotti.

I Pasqualotti (in dialetto romagnolo Pasquarul) sono gruppi di persone vestiti secondo la tradizione contadina, che nel periodo dell'Epifania girano di casa in casa a cantare la Pasquella o "Pasquela", rito benaugurante per un prosperoso nuovo anno, ed augurano a grandi e piccini ogni bene e felicità.

Accompagnati da strumenti musicali, portano di casa in casa l'annuncio della venuta del Messia, ricordano il passaggio della Befana, richiedono cibo e vino, augurano la buona sorte per l'anno venturo.

Naturalmente i Pasqualotti sono sempre molto attesi e bene accolti nelle case tanto che un fiasco di vino, salumi e formaggi o una ciambella fatta in casa sono sempre presenti sul tavolo di cucina.

I cantori incominciano a cantare in prossimità della casa, il padrone di casa fa’ entrare i Pasquellanti che si intrattengono a lungo con i loro canti, dando anche inizio a balli con le donne di casa. Vengono offerti cibo e bevande. Poiché il periodo coincide con quello della macellazione del maiale i contadini offrono insaccati, salame e vino.

A cura di Roberto Urbinati, del gruppo Aquilotti di Perticara

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