Presentazione del Romanzo di Alessandro Marchi: 'Parada Ópera'
il 18 gennaio 2010
vedi sulla mappaCasalecchio Bologna Altro
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Alla soglia dei quarant’anni, un giornalista italiano a Madrid si ritrova professionalmente isolato e personalmente frustrato da una vita che appare senza scopo; solo un nuovo amore potrà costituire la sua ancora di salvezza. Parada Ópera (Mauro Pagliai Editore, 2009), il romanzo di esordio del giovane scrittore bolognese Alessandro Marchi, sarà presentato dall’autore nell’incontro di lunedì 18 gennaio alle ore 18.00 in Sala Seminari.
Il protagonista di Parada Ópera, un giornalista italiano che vive in Spagna fin dalla tenera età, trascorre il suo tempo tra noiosi doveri nella redazione di un settimanale rosa e notti brave per le strade di Madrid. Avendo pestato i piedi sbagliati con le sue coraggiose inchieste nella Marbella degli anni ‘90, il giornalista si è ritrovato isolato e schiacciato psicologicamente, ed è divenuto schiavo dell’alcol e di una vita di eccessi che lo lascia insoddisfatto e cosciente della propria grettezza. Simbolo di questa frustrazione è il libro che cerca di scrivere da una vita, e che sembra sempre a un punto morto. La sua esistenza trova una svolta nell’incontro con Sofia, una donna per cui vale la pena cercare di migliorarsi e di impostare una vita fatta di cose semplici. La vicenda d’amore si intreccia alla cronaca spagnola, e in particolare agli attentati di Atocha dell’11 marzo 2004, anche attraverso il controcanto di autentici titoli di El Pais.
Alessandro Marchi è nato nel 1979 a Bologna. Laureato in Storia Contemporanea, dal 1999 scrive per settimanali, riviste e quotidiani, ed è giornalista pubblicista dal 2003; si occupa di comunicazione e relazioni pubbliche. Ama la Spagna, dove ha vissuto per un anno (a Salamanca) ed è tornato moltissime volte.
“Sin dall’adolescenza aveva avvertito che un giorno si sarebbe svegliato adulto, senza più le pulsioni di un ragazzo, come d’incanto. Un’idea orribile che, non senza sforzi, scacciava a colpi di feste studentesche alle quali entrava non invitato, pomeriggi spesi nel buio del bar preferito, concessione a vestiti evidentemente troppo giovanili e ragazzine abbindolate nell’alba di una domenica mattina. Mattina dopo mattina, non s’era ancora alzato adulto.”