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L'Otello di Shakespeare al Teatri Arena della Regina di Cattolica

dal 22 al 23 febbraio 2011

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Cattolica Rimini Altro

Descrizione dell'Evento

Per la Nuova Stagione Teatrale 2009 E 2010 Al Teatro Sperimentale Ad Ancona

OTELLO
di William Shakespeare
regia Arturo Cirillo
con Salvatore Caruso, Arturo Cirillo, Michelangelo Dalisi, Rosario Giglio, Danilo Nigrelli, Monica Piseddu, Luciano Saltarelli, Sabrina Scuccimarra
Teatro Stabile delle Marche, Teatro Eliseo, Nuovo Teatro srl
L’Otello è la tragedia della parola. Tutto nasce da un racconto, quello di Otello a Brabanzio e poi a Desdemona. La parola inventa i luoghi, costruisce i sentimenti, determina l’agire dei personaggi. L’Otello è tutto sentimento, covato, malato, irrealizzato; si parla di guerre e battaglie che non avvengono mai e intanto nella mente dei personaggi esplode qualcosa di molto più pericoloso. E’ quello che succede quando gli eserciti si fermano, quando gli uomini non combattono più, quando arriva la fatidica pace.

Tragedia in cinque atti – di W. Shakespeare

La scena si apre nel mezzo dell’accesa discussione fra Iago e Roderigo. Attraverso le loro parole, veniamo a conoscenza del comune odio per Otello, detto il Moro: questi ha scelto Cassio come nuovo Luogotenente piuttosto che Iago, suo Alfiere (che sotto la maschera del dovere non serve altri che se stesso e la sua borsa), e ha portato via a Roderigo la ragazza che amava, la figlia di Brabanzio.

Non è cosa facile accostarsi ad un testo quale l’Otello. Basta dare una rapida scorsa alla prolifica e discorde critica che ha suscitato, per capire che le diverse reazioni che in ogni epoca la tragedia ha saputo evocare non possono essere ascritte ad un semplice “dramma della gelosia”, quale non è anche ad una prima e superficiale lettura. Ci ritroviamo infatti subito catturati dal vortice delle emozioni, degli avvenimenti serrati, delle parole che prorompono solenni e di quelle tenute nascoste, lasciate fluire a metà, e sentiamo scorrere sottopelle quegli stessi ingorghi emotivi che causano, nel testo come in noi stessi, disorientamento, rifiuto, dolore.

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