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Orchestra Del Teatro Comunale Di Bologna al Teatro Valli di Reggio Emilia

il 07 febbraio 2012

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Reggio Emilia Piazza Martiri del 7 luglio  -  Reggio Emilia

Info: 0522 458811

Descrizione dell'Evento

La Grande è coronamento della produzione sinfonica di Schubert, e opera a cui continueranno a guardare compositori di generazioni successive, come Bruckner e Mahler, in particolare per una dilatata concezione del tempo musicale che crea paesaggi sonori apparentemente illimitati.

MICHELE MARIOTTI, direttore
TEATRO VALLI
Martedì 7 febbraio, ore 20,30


Ives, The unanswered Question
Glass, Concerto per violino
Schubert, Sinfonia n. 8 in do maggiore D 944 La Grande
Contemplativo ed enigmatico, The Unanswered Question (1906), è un “paesaggio cosmico” in cui risuonano domande senza tempo e senza risposta. È una delle composizioni più affascinanti e amate di Ives, l’isolato, audace sperimentatore del linguaggio musicale che, in totale indipendenza dalle avanguardie europee, fu capace di creare un mondo sonoro totalmente nuovo, fatto di aggregati materici, stratificazioni politematiche, citazioni di marce militari e inni religiosi... Vero capostipite della musica americana del Novecento, è colui a cui guardarono, non solo per le concrete soluzioni musicali, ma anche per l’atteggiamento di spregiudicata
indipendenza da qualsiasi ortodossia, le generazioni successive.
Anche quella cui appartiene Philip Glass, che (con Riley, Reich) trovò il modo di uscire da quello che sembrava un gigantesco empasse compositivo attraverso il minimalismo, sorta di nuova frontiera di libertà che rivendicò la possibilità di usare l’armonia tonale in un linguaggio le cui logiche costruttive erano strutturalmente nuove. Primo pezzo di Glass scritto per una grande orchestra e divenuto rapidamente uno dei suoi lavori di maggior successo, il Concerto per violino (1987) dimostra la volontà e la capacità di  confrontarsi con le grandi forme ‘classiche’.
Oltre dieci anni dopo la morte di Schubert, Schumann trovò in casa del fratello di lui il manoscritto di una sinfonia che Mendelssohn diresse per la prima volta a Lipsia lo stesso anno. Dopo questo evento memorabile Schumann scrisse di “divina lunghezza” della musica schubertiana, e di “piena indipendenza da Beethoven”.
La Grande è coronamento della produzione sinfonica di Schubert, e opera a cui continueranno a guardare compositori di generazioni successive, come Bruckner e Mahler, in particolare per una dilatata concezione del tempo musicale che crea paesaggi sonori apparentemente illimitati.
Michele Mariotti, pesarese nato nel 1979, dopo aver concluso gli studi umanistici si è diplomato in composizione al conservatorio “Rossini” di Pesaro, e con il massimo dei volti e la lode in direzione d’orchestra presso l’Accademia Musicale Pescarese sotto la guida di Donato Renzetti. Nel settembre 2005 ha fatto il suo debutto operistico dirigendo Il Barbiere di Siviglia di Rossini.
Tra il 2006 ed il 2008 ha diretto a Fano (Gianni Schicchi), al Festival di Wexford (Don Gregorio) al Comunale di Bologna e Comunale di Ferrara (Italiana in Algeri), al Regio di Torino (Barbiere di Siviglia) ed in concerti con l’Orchestra Filarmonica Marchigiana, l’Orchestra del Maggio Musicale Formazione, l’Orchestra dei Pomeriggi Musicali, l’Orchestra Toscanini, al Festival di Santander, al Carlo Felice di Genova, al Comunale di Bologna, al Liceo di Barcelona, al Valli di Reggio Emilia, al Champs Elysées di Parigi dirigendo Juan Diego Florez e Rolando Villazòn e al Festival di Perelada. Ha debuttato nel Rigoletto a Lima, ripreso il Barbiere di Siviglia a Las Palmas di Gran Canaria, debuttato Puritani a Menorca e Nabucco a Reggio Emilia per il Festival Verdi e ripreso il Barbiere all’Opera Royal de Wallonie.
Nel Novembre 2007 aveva ottenuto una particolare affermazione aprendo la stagione 2007/2008 del Comunale di Bologna con Simon Boccanegra replicato anche al Valli di Reggio Emilia. Il successo di questa produzione si è tradotto nella nomina a Direttore Principale dell'Orchestra del Comunale di Bologna dove la sua presenza è prevista nei prossimi anni con diversi concerti e opere.
Nel 2009 ha diretto al Comunale di Bologna sia Puritani che Gazza ladra e un Concerto Sinfonico. Ha anche diretto concerti con l’Orchestra dei Pomeriggi Musicali a Milano, con la Filarmonica Toscanini a Piacenza e Parma, con la Filarmonica di Bologna e al Maggio Musicale Fiorentino. Al Regio di Torino è tornato con Don Pasquale, allo Sferisterio di Macerata ha debuttato in Traviata, ha poi debuttato in America a Washington con il Barbiere di Siviglia, ripreso il Nabucco al Festival Verdi di Parma e diretto a Los Angeles il Barbiere di Siviglia. Ha iniziato il 2010 dirigendo la Orchestra Toscanini di Parma nel Concerto di Capodanno ed ha poi registrato per la Decca un cd con l’Orchestra e Coro del Comunale di Bologna con solista Juan Diego Florez. A Bologna ha diretto Idomeneo, Carmen, ha debuttato sia alla Scala di Milano con il Barbiere di Siviglia che al Rossini Opera Festival dirigendo l’inaugurazione con Sigismondo e la chiusura con lo Stabat Mater. In seguito ha diretto Barbiere di Siviglia al Massimo di Palermo, lo Stabat Mater al Comunale di Firenze, Idomeneo a Piacenza con il Comunale di Bologna ed ha registrato a Bologna un cd con Nino Machaidze per la Sony. Il 2011 l’ha iniziato dirigendo un concerto a Reggio Emilia, alla presenza del Presidente Napolitano, con l’Orchestra Rai per aprire le celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia. Ha poi diretto a Bilbao l’Italiana in Algeri.
Tra i prossimi impegni possiamo citare Risorgimento e Il Prigioniero, Turandot, Cenerentola, Barbiere di Siviglia e diversi concerti a Bologna; Gazza ladra alla Semperoper di Dresden; Puritani e Carmen a Tokio; al Liceo di Barcelona inaugurerà la stagione 2013/2014 con La battaglia di Legnano, opera che dirigerà anche al Festival Verdi di Parma 2011; Concerti con l’Oregon Symphony; Guillaume Tell al Rossini Opera Festival; all’Operà di Parigi dirigerà I Puritani; al Metropolitan di New York ci sarà con Carmen, Puritani e Donna del lago; Barbiere di Siviglia a Chicago; Turandot a Zurigo; al Covent Garden di Londra La donna del lago; tornerà alla Scala con Comte Ory.
Francesco d'Orazio, violinista brillante e versatile ha messo le sue qualità tecniche e musicali al servizio di una eccezionale poliedricità, imponendosi come punto di riferimento nella musica contemporanea, nella collaborazione con compositori come Luciano Berio, Ivan Fedele e numerosi altri (con molte prime assolute), non meno che in repertori del tutto diversi, in particolare in quello barocco, come solista e violinista dell'Ensemble l'Astrée di Torino. Francesco D'Orazio è stato recentemente insignito del XXIX Premio Abbiati della Critica Musicale Italiana quale "Miglior Solista" del 2009, primo violinista italiano a ricevere questo prestigioso riconoscimento dopo Salvatore Accardo nel 1985.
Nato a Bari, Francesco D'Orazio si è diplomato in violino e viola sotto la guida del padre, perfezionandosi con Carlo Chiarappa, Cristiano Rossi e poi con Denes Zsigmondy presso il Mozarteum di Salisburgo e Yair Kless presso l'Accademia Rubin di Tel Aviv.
Di particolare rilievo è stata la sua lunga collaborazione con Luciano Berio del quale ha eseguito Divertimento per trio d'archi in prima mondiale al Festival di Strasburgo,  Sequenza VIII al Festival di Salisburgo e Corale per violino e orchestra alla Cité de la Musique a Parigi e all'Auditorium Nacional de Musica di Madrid diretto dall'autore.
Ha tenuto le prime esecuzioni italiane dei concerti per violino e orchestra di John Adams (The Dharma at Big Sur), Unsuk Chin, Aaron Jay Kernis (Lament and Prayer), Michael Daugherty (Fire and Blood) e Michael Nyman (Concerto n.1).
Suona un violino di Giuseppe Guarneri "Comte de Cabriac" del 1711.

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