Il Festival dell'Arte Contemporanea presenta Opere-Works
dal 21 al 23 maggio 2010
vedi sulla mappaFaenza Ravenna Altro
dal 21 al 23 maggio 2010
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Protagoniste assolute del mondo dell'arte, le opere parleranno a Faenza dal 21 al 23 maggio 2010 nell'ambito di OPERE/works la terza edizione del festival dell’arte Contemporanea, che invita un parterre d'eccellenza composto da molti tra i più grandi protagonisti dell'arte e della cultura contemporanea a confrontarsi e a raccontare l'opera d'arte, dalla sua nascita, quando è un'idea nella mente dell'artista, fino all'incontro emozionale con lo spettatore, che accompagna, e talvolta guida, alla scoperta di sé e del mondo che ci circonda.
Con OPERE/works il festival prosegue nel suo percorso rivolto a “guardare” l’arte in profondità. Prendendo atto della grande abbondanza di mostre, fiere, biennali, il festival ha colto nella sua stessa ideazione, il bisogno di occasioni per vivere un’esperienza autentica e profonda delle opere, mettendole al centro del discorso e ascoltando quello che hanno da raccontarci, grazie alla loro capacità di interpretare la nostra società e i suoi mutamenti.
Grandi artisti offriranno un mosaico della contemporaneità, in uno straordinario viaggio dentro i processi creativi, attraverso interviste realizzate da protagonisti del pensiero contemporaneo e da curatori internazionali. Si racconteranno così Tobias Rehberger, Leone d’oro della 53. Biennale di Venezia curata da Daniel Birnbaum, e il maestro francese Daniel Buren, tra i più illustri protagonisti della contemporaneità, che sveleranno la propria poetica, anche attraverso il racconto di progetti speciali trascorsi o in divenire.
Bruce Altshuler, direttore dei Museum Studies di New York, si confronterà con Richard Wentworth, tra i maggiori interpreti della New British Sculpture, mentre Michael Elmgreen & Ingar Dragset, il sodalizio artistico menzione d’onore alla 53. Biennale di Venezia, saranno al centro di un percorso tra architettura e identità. Nanni Balestrini incontrerà Hans Ulrich Obrist per raccontare le diverse sfaccettature del suo lavoro, tra arti visive e produzione letteraria.
Il tema delle opere sarà affrontato coinvolgendo più punti di vista per conoscerne le possibili declinazioni, grazie all’intervento di curatori e storici dell’arte come Germano Celant, che ci porterà nei segreti dell'Arte Povera, in vista della grande mostra che sarà inaugurata da Milano fino a Napoli, nel 2011, ma anche di studiosi e professionisti di altri campi del sapere, come Massimo Recalcati e Paolo Fabbri, che leggeranno l'opera attraverso la lente della psicanalisi e indagandone i segni.
Carlos Basualdo, Seth Siegelaub e Alexander Alberro si confronteranno sullo statuto dell’opera d’arte concettuale e sulle trasformazioni che ha comportato nel nostro modo di concepire e guardare l’arte. Carol Mancusi – Ungaro, del Whitney Museum of American Art, insieme al maestro restauratore Bruno Arciprete e a Marco Carminati, approfondirà il tema della conservazione oggi e a cavallo dei secoli, confrontando le pratiche del restauro del contemporaneo, con quelle in voga per un'opera antica o moderna. Bernard Marcadé parlerà di uno dei padri indiscussi della contemporaneità, Marcel Duchamp, protagonista della sua biografia Marcel Duchamp: una vita a credito, edito da Johan & Levi. Hal Foster, tra i più eminenti storici dell’arte viventi, sarà intervistato sui passaggi e i cambiamenti di direzione dell’opera tra modernismo e contemporaneità.
Anna Mattirolo, insieme a grandi protagonisti internazionali, presenterà ad una settimana dall'inaugurazione dell'attesissimo MAXXI di Roma, di cui è direttrice, l'idea di museo come opera d'arte e la relazione che si crea tra l'opera e la sua casa.
Si entrerà dentro l’opera con le conversazioni tra artisti e curatori dedicate a un progetto specifico raccontato da protagonisti quali Paola Pivi e Andrea Bruciati, direttore della Galleria Civica di Monfalcone, Annie Ratti e Iwona Blazwick, direttrice della Whitechapel di Londra, Dora Garcia e Andrea Viliani, direttore della Fondazione Galleria Civica di Trento. Questi ultimi presenteranno il progetto Mad Marginal, sulle orme di Franco Basaglia e del film Vincere di Marco Bellocchio.
Il festival conferma il suo interesse per le relazioni tra i diversi linguaggi della contemporaneità, come la ricerca tra arte e musica dell’artista John Duncan, intervistato dal curatore Andrea Lissoni. Passando dalla musica al cinema, Monique Veaute, vice presidente della Fondazione Romaeuropa, curerà un percorso nel film dell’artista, proponendo una rassegna di “opere in movimento” dei Gelitin e di Martial Raysse, tra i protagonisti del movimento dei Nouveau Realistes, mentre Chiara Clemente presenterà Our city dreams, un documentario che mette a confronto le personalità di cinque artiste (Ghada Amer, Nancy Spero, Kiki Smith, Swoon, Marina Abramovic), accomunate non solo dalle scelte professionali, ma anche dal legame con New York, città in cui non sono nate, ma che hanno scelto, fino a riconoscervi la propria dimensione, come propria casa.
Si annunciano, inoltre, nuovi progetti speciali con partecipazioni d’eccellenza. In collaborazione con RAM – Radio Arte Mobile il festival propone Il Terzo Paradiso, un esclusivo intervento che il maestro Michelangelo Pistoletto e Gianna Nannini hanno pensato per il festival dell’arte Contemporanea e che sarà presentato dal critico d’arte Achille Bonito Oliva.
Con OPERE/works, la terza edizione del festival dell’arte Contemporanea, che si terrà a Faenza dal 21 al 23 maggio 2010, anche Cyou compie il suo terzo compleanno, superando le 400 adesioni.
Cyou nasce in occasione della prima edizione come progetto dei volontari del festival, riscuotendo fin da subito un grande successo e richiamando a Faenza 150 giovani da tutta Italia per collaborare attivamente al primo appuntamento dedicato al confronto e alla riflessione sull’arte internazionale.
Cyou oggi è composto da giovani che per il 52% provengono dal territorio emiliano - romagnolo, ma è in continuo aumento la partecipazione da tutta l’Italia e dall’estero, che raccoglie il 5% delle adesioni.
La maggior parte degli aderenti al progetto proviene da un percorso di studi legato all’ambito dell’arte. Il 26% dei volontari ha studiato presso il DAMS o corsi di laurea legati alle arti visive, mentre il 24 % proviene da corsi di laurea o master legati al management della cultura e all’economia dell’arte. Il 42% ha un’età compresa tra i 24 e i 28 anni, il 25% tra i 19 e i 23. Si tratta soprattutto di neolaureati o laureandi che vogliono intraprendere nuove esperienze in preparazione al loro percorso lavorativo.
Dalla fine della prima edizione, i ragazzi Cyou sono attivi durante tutto l’anno: uno spazio dedicato sul sito www.festivalartecontemporanea.it permette di esprimere le loro opinioni e di promuovere i loro progetti. Inoltre, il progetto della Ctv offre loro l’opportunità di intervistare, in qualità di inviati speciali, i grandi protagonisti dell’arte contemporanea nell’ambito dei principali eventi nazionali e internazionali.
Le nuove tappe internazionali del festival sono anche l’occasione per far nascere le sezioni internazionali di Cyou. È nata di recente, in occasione di ARCO e della tappa spagnola del Padiglione Via…ggiando per costruirsi, Cyou Spagna, e un primo gruppo di ragazzi spagnoli ha già acquistato un biglietto per Faenza.
Cyou si sviluppa grazie ad una rete di 300 contatti tra corsi di laurea, accademie, master e istituti di formazione e 200 università straniere coinvolte nella sensibilizzazione degli studenti alla partecipazione al progetto culturale, oltre che attraverso il passaparola tra la rete, l’associazionismo, gli Informagiovani e gli Istituti Italiani di Cultura all’estero.